Come ha riferito il portavoce della polizia, Mariusz Mrozek, centinaia di estremisti, appoggiati da teppisti legati alle tifoserie di calcio violente, hanno bersagliato i poliziotti con sassi, bottiglie molotov e altri oggetti, lanciando anche petardi e altro materiale infiammabile.
Gli agenti in assetto antisommossa hanno risposto con i gas lacrimogeni e proiettili di gomma. A lungo il centro di Varsavia si è trasformato in un autentico campo di battaglia con scene di guerriglia urbana che hanno tenuto a lungo impegnata la polizia. L'ultimo bilancio diffuso da Mrozek era di 120 teppisti arrestati e di una decina di feriti, sei dei quali poliziotti.
Gli scontri sono avvenuti a margine di una manifestazione organizzata da partiti e movimenti di destra, una delle tante svoltesi oggi per celebrare la Festa dell'Indipendenza a Varsavia e in altre città della Polonia. A tale raduno hanno partecipato almeno 20 mila persone. In mattinata, circa 10 mila manifestanti avevano partecipato a un corteo ufficiale, aperto dal presidente polacco Bronislaw Komorowski e che ha percorso pacificamente le strade del centro di Varsavia.
La Polonia ricorda l'indipendenza riconquistata l'11 novembre 1918 dopo il lungo periodo di spartizioni del suo territorio ad opera degli imperi russo, prussiano e austro-ungarico, che alla fine del diciottesimo secolo segnarono praticamente la scomparsa della Polonia dalla carta d'Europa.