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ARABIA SAUDITA«Il leader iraniano è "il nuovo Hitler"»

24.11.17 - 10:02
Il principe saudita ha dichiarato di volere evitare che in Medio Oriente avvenga ciò che la storia racconta dell'Europa. La risposta di Teheran: «Accuse irresponsabili, provocatorie e infondate»
Keystone
«Il leader iraniano è "il nuovo Hitler"»
Il principe saudita ha dichiarato di volere evitare che in Medio Oriente avvenga ciò che la storia racconta dell'Europa. La risposta di Teheran: «Accuse irresponsabili, provocatorie e infondate»

RIYAD - Non conosce limiti la guerra di parole tra Arabia Saudita e Iran. Nel clima di tensione rovente tra i due grandi rivali del Medio Oriente una bordata senza precedenti è stata sparata dall'erede al trono e uomo forte del regime di Riad, Mohammad bin Salman, che è arrivato a paragonare la Guida suprema iraniana Ali Khamenei ad Hitler.

«La Guida suprema è il nuovo Hitler del Medio Oriente», ha affermato Mohammad bin Salman - ormai da tutti conosciuto con le sole iniziali di MBS - in una lunga intervista al New York Times, durante la quale è tornato a condannare la politica espansionistica di Teheran nella regione.

A questa affermazione il trentaduenne erede al trono ha fatto seguire un commento in cui giustifica l'uso della forza in opposizione alla politica iraniana, proseguendo nel parallelo tra la situazione attuale nella regione e quella internazionale di prima della Seconda guerra mondiale: «Abbiamo imparato dall'Europa - ha affermato MBS - che la politica dell'appeasement non funziona. Non vogliamo che il nuovo Hitler in Iran ripeta in Medio Oriente quello che successe in Europa».

I toni della polemica tra Riad e Teheran, contrapposte nei conflitti che investono la regione, dall'Iraq alla Siria, allo Yemen, si sono fatti sempre più incandescenti negli ultimi anni.

Nel maggio scorso, per esempio, lo stesso Khamenei definì i regnanti sauditi «persone inutili e cattive», invitando «i credenti» ad abbatterli. Ma il rilancio di Mohammad bin Salman avviene nel momento in cui i rapporti tra i due Paesi hanno subito un ulteriore, pericoloso peggioramento a causa delle vicende delle ultime settimane.

Il 4 novembre il primo ministro libanese Saad Hariri - alleato dell'Arabia Saudita e in possesso anche della cittadinanza di questo Paese - ha annunciato proprio da Riad le sue dimissioni a sorpresa accusando l'Iran di interferenze in Libano e in tutta la regione per mano dei Guardiani della rivoluzione e delle loro milizie sciite libanesi di Hezbollah. Martedì il premier ha fatto ritorno in patria e ha accettato di sospendere la decisione, in attesa di consultazioni tra le forze politiche del Paese.

Sempre il 4 novembre un missile lanciato dei ribelli sciiti Houthi in Yemen, alleati dell'Iran, è stato intercettato prima che potesse colpire l'aeroporto di Riad. L'Arabia Saudita ha accusato direttamente Teheran e MBS ha affermato che l'accaduto «potrebbe essere considerato come un atto di guerra».

Teheran ha risposto che si tratta di accuse «irresponsabili, provocatorie e infondate».
 
 

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