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Il piccolo Paese africano è «sconvolto» dalle storie di schiavitù e vendita all'asta di persone che arrivano da Tripoli
KIGALI / TRIPOLI - La rotta di 30mila migranti africani messisi in viaggio per raggiungere l’Europa potrebbe tornare prossimamente a puntare verso sud. Sulla scorta dello sdegno suscitato dai video diffusi dalla CNN di migranti venduti all’asta in Libia come schiavi, il Ruanda ha infatti annunciato di voler accogliere quel numero di persone per strapparle allo sfruttamento.
Come riporta France 24, ad annunciare il progetto è stata la ministra degli Esteri del piccolo Paese africano, Louise Mushikiwabo, che ha fatto sapere che il Ruanda è «sconvolto per la tragedia attualmente in corso in Libia». «Il numero di persone da accogliere e i mezzi con cui farlo sono ancora oggetto di discussione, ma stimiamo siano circa 30mila», ha dichiarato.
Il Ruanda è uno dei Paesi più densamente popolati in Africa, ma conosce al momento una straordinaria crescita economica: + 6% nel 2016. Come sottolinea il portale francese, dovrebbe riuscire a integrare con successo queste persone nell’economia nazionale.
Benché sia inusuale per le cronache europee parlare dell’offerta di accoglienza da parte di un Paese subsahariano, l’Africa è ad oggi uno dei continenti più impegnati nell’accoglienza dei rifugiati. In base ai dati dell'Agenzia per i rifugiati dell'Onu (UNHCR), i Paesi a sud del Sahara ospitano il 26% dei 22,5 milioni di profughi presenti nel mondo: quasi un milione in Uganda e 780mila in Etiopia, per citare solo i più colpiti.
Il reportage della CNN sulla vendita di migranti all'asta ha suscitato una certa indignazione anche in Europa, in particolare in Francia, dove ci sono state proteste di piazza. La Svizzera, dal canto suo, ha annunciato proprio a inizio mese l'intenzione di promuovere la tutela e la protezione dei migranti che si trovano in Libia.
