La richiesta è la conseguenza del provvedimento che ha annullato il pagamento dell'assegno di mantenimento
MILANO - Sospendere l'esecuzione del procedimento civile avviato a Monza con il quale Veronica Lario aveva chiesto il pignoramento di circa 26 mln di euro poi bloccati sui conti correnti di Silvio Berlusconi per il mancato versamento di una quota relativa all'assegno di separazione e per l'interruzione del versamento dell'assegno di divorzio a partire dai primi mesi di quest'anno.
E' la richiesta che sarà avanzata dall'ex premier, tramite i suoi legali, alla ex moglie alla luce della sentenza della Corte d'appello con cui i giudici, in base sia alla legge sul divorzio sia alla recente giurisprudenza della Cassazione hanno stabilito che la signora Lario, essendo economicamente autosufficiente, non ha diritto all'assegno di 1,4 mln al mese stabilito dal Tribunale di Monza in sede di divorzio.
Sentenza contro la quale è scontato il ricorso di Veronica in quanto, come si è lasciata sfuggire la sua avvocata, Cristina Morelli, è «profondamente ingiusta». Per il resto la legale non ha voluto dire una parola. «Non ho mai commentato un provvedimento - ha ripetuto - e anche questa volta intendo non parlare». Sulla stessa linea anche la sua cliente che al momento tace, anche se non l'ha di certo presa bene in quanto, come si legge nella sentenza della Corte, ha insistito per l'assegno di mantenimento proposto ai tempi della separazione, 3.6 milioni al mese.
La richiesta (al momento non accompagnata da alcun atto formale) di sospendere l'esecuzione del pignoramento per poi saldare i conti tramite compensazioni tra i due ex coniugi - alla fine lei, a meno che la Supreme Corte non decida diversamente, dovrebbe restituire a lui una cifra che si aggira tra i 43 e i 46 milioni di euro - è la naturale conseguenza del provvedimento di ieri per cui il Cavaliere, dopo aver versato, come lui stesso ha messo in atti, «26 mila euro al giorno» netti per «cinque anni» alla ex first lady, non dovrà più corrisponderle alcun appannaggio.
Questo perché può «contare su un cospicuo patrimonio, oltretutto costituitole integralmente dal marito nel corso del quasi ventennale matrimonio»: oltre 104 milioni di euro lordi versati dal Cavaliere, a cui si aggiungono i «numerosissimi gioielli» che lui le ha regalato valutati «decine di milioni» e parecchi immobili che vanno dai palazzi a Milano 2, alla villa in Svizzera fino agli appartamenti nel cuore di Milano, a New York e a Londra.
Quanto basta per «consentirle, anche per il futuro - osservano i giudici -, un tenore di vita elevato».