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REGNO UNITOLa crociata di una mamma contro la wi-fi: «Ha ucciso mia figlia»

16.11.17 - 18:01
Il calvario di una 15enne britannica elettroipersensibile finisce nel dramma: «Non è una tecnologia inoffensiva», ma per le autorità «non ci sono prove»
La crociata di una mamma contro la wi-fi: «Ha ucciso mia figlia»
Il calvario di una 15enne britannica elettroipersensibile finisce nel dramma: «Non è una tecnologia inoffensiva», ma per le autorità «non ci sono prove»

LONDRA - Emicrania lancinante stanchezza e problemi alla vescica. Erano questi i sintomi che la giovane Debbie Fry (15 anni) lamentava ogni volta che si trovava nelle vicinanze di un router wireless.

Una condizione dolorosa e praticamente costante che non si calmava nemmeno durante i suoi sporadici ricoveri in ospedale. Logorata dal malessere, nel 2015 la giovane ha finito per togliersi la vita nei boschi del Gloucestershire non lontano da casa sua. 

Stando alla madre, la ragazza soffriva di elettroipersensibilita (o Ehs) sindrome che colpisce una sparuta minoranza della popolazione e che attualmente non è risconosciuta come una vera e propria malattia dall'Oms.

Per chi soffre di Ehs trovarsi in presenza di campi magnetici, elettrici o elettromagnetici è causa di forte sofferenza. Il patologo legale che si è occupato dell'autopsia, però, non ha potuto stabilire né se la giovane ne soffrisse davvero né se a causa della sua morte vi fosse proprio la Ehs.

La signora Fry dal canto suo non ha dubbi: «Stava male a casa e così abbiamo staccato il modem e la situazione è migliorata, a scuola e in altri luoghi dove c'era una connessione continuava a soffrire. Ci dicono che si tratta di una tecnologia inoffensiva ma io non ne sono affatto convinta», ha raccontato al portale GloucestershireLive.

Per questo motivo la donna ha iniziato a manifestare attivamente tenendo comizi in tutto il paese contro l'uso della wi-fi chiedendo che venga rimossa dagli edifici pubblici e soprattutto dagli ospedali: «Mettono una cosa che fa ammalare in un posto pieno di malati, è una follia».

Il Sistema sanitario nazionale (Nhs), dal canto suo ha dichiarato di non essere convinto che la presenza di reti senza fili possa veramente causare rischi per la salute delle persone.

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