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STATI UNITI«450,3 milioni di dollari per un quadro non autentico»

16.11.17 - 10:51
Diversi studiosi avanzano la tesi secondo cui il "Salvator Mundi" battuto all'asta da Christie's non sarebbe opera di Leonardo Da Vinci
Keystone
«450,3 milioni di dollari per un quadro non autentico»
Diversi studiosi avanzano la tesi secondo cui il "Salvator Mundi" battuto all'asta da Christie's non sarebbe opera di Leonardo Da Vinci

NEW YORK - Battuto all’asta per 450,3 milioni di dollari, un record. Eppure non sarebbe autentico. Fra i maggiori sostenitori che sposano la tesi secondo cui il "Salvator Mundi" proposto da Christie's non sarebbe opera di Leonardo Da Vinci c’è lo studioso Walter Isaacson.

Il biografo ha posto l’accento sulla sfera che Gesù tiene in mano nel dipinto. Perfettamente tonda non seguirebbe le regole ottiche, cioè ciò che le sta dietro non è deformato. In questo caso si tratta della mano e del vestito di Gesù. Un errore considerato troppo grossolano per il genio italiano, che proprio in quegli anni stava studiando i principi ottici e come la luce riflette e si rifrange.

La tesi è stata rimpolpata da Michael Daley che ha dichiarato: «Non ci sono abbastanza prove per dimostrare che sia di Leonardo - si può leggere sull'huffingtonpost - il suo percorso iconico è andato verso un maggiore naturalismo e una maggiore complessità della postura dei personaggi, come teste e spalle che si girano e movimenti vari. Il Salvator Mundi, invece, è piatto, come un'icona».

Isaacson sostiene che il quadro possa essere l’opera di un suo seguace. E a lungo il dipinto era infatti stato ritenuto opera di un suo allievi, fra le ipotesi si era pensato a Bernardino Luini.

Solo nel 2011 il quadro è stato attribuito al maestro del Rinascimento. La svolta avvenne quando durante un restauro venne tolta della pittura scolorita e l’opera riconsiderata. Dal 2010 si è creata quindi una profonda spaccatura nel mondo degli esperti d’arte, c’è chi parlò di una grande operazione di marketing e chi della rivelazione del secolo.

In tutto questo, la risposta di Christie's è stata: «Crediamo che Da Vinci abbia scelto di non seguire le regole per non creare una distrazione all'interno del dipinto».

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