Il governo della città indiana sperava di contenere così l’emergenza inquinamento
DELHI - Al governo del distretto di Delhi l’idea sembrava geniale: fare alzare in volo degli elicotteri che spargessero acqua sulla città soffocata dallo smog in modo da far precipitare al suolo le polveri sottili. Una sorta di salvifica pioggia artificiale per far tornare a respirare la popolazione ansimante.
Il progetto, però, si è scontrato con la realtà: gli elicotteri in questione non potranno volare finché la cappa di smog che assedia la città indiana non si sia diradata. Come riporta l’Indian Express, lunedì l’esecutivo locale, alla presenza anche del ministro federale dell’Aviazione civile, ha incontrato la compagnia nazionale di elicotteri Pawan Hans. I responsabili di quest’ultima non hanno potuto fare altro che segnalare che i loro apparecchi non possono operare a causa della visibilità ridotta.
A complicare un’eventuale operazione ci sono del resto anche le regole di sorvolo della città. Una vasta area di Delhi è infatti una no-fly zone a causa delle strutture governative che ospita. Nulla che non si possa risolvere, però, assicura l’esecutivo locale.
Fino a settimana scorsa Pawan Hans sembrava possibilista rispetto a un’eventuale operazione per l’abbattimento delle polveri sottili. L’indice di qualità dell’aria però - da giorni ampiamente sopra i 400 punti a causa dell’assenza di venti e precipitazioni - non è mai migliorato. Giorni fa, l’ordine dei medici indiani ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per la città.