Secondo un quotidiano israeliano un'altra impiegata della Residenza ufficiale ha promosso un'azione legale contro la moglie del premier. Il marito replica su Facebook: «Accuse infondate»
TEL AVIV - Un'altra impiegata della Residenza ufficiale di Benyamin Netanyahu a Gerusalemme ha promosso un'azione legale contro la moglie del premier, Sarah. Lo rivela oggi in un lungo articolo il quotidiano Yediot Ahronot ma lo stesso premier è intervenuto su Facebook bollando le accuse come infondate.
Secondo il quotidiano, la donna in questione - una giovane religiosa madre di tre figli - addetta alle pulizie nella Residenza ha dettagliato al magistrato una serie di "abusi e maltrattamenti" subiti lo scorso settembre nel suo lavoro. La donna ha chiesto un risarcimento di 225mila shekel (oltre 64mila franchi). Sarah Netanyahu è già sotto indagine per altre denunce dello stesso tenore.
Su Facebook Netanyahu ha risposto all'articolo difendendo la moglie ed ha attaccato la ricostruzione: "stesso metodo, stesse bugie, stesso giornale e stesso avvocato....tutti capiscono - ha detto - che hanno trovato un metodo per screditare la famiglia Netanyahu ed estorcere soldi dal paese".