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CITTÀ DEL VATICANOProcesso attico Bertone: un anno a Profiti, Spina assolto

14.10.17 - 19:03
Processo attico Bertone: un anno a Profiti, Spina assolto

ROMA - Un anno di reclusione con la sospensione condizionale della pena, interdizione temporanea dai pubblici uffici, sanzione di 5mila euro: si chiude con questa condanna per l'ex presidente dell'Ospedale Bambino Gesù, Giuseppe Profiti, il processo in Vaticano sulla vicenda dei fondi dati per la ristrutturazione dell'appartamento dell'ex Segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone. Assolto invece l'ex tesoriere Massimo Spina.

I due ex manager della Fondazione Bambino Gesù erano arrivati al processo accusati di peculato per distrazione. La Fondazione aveva versato nel 2014 422mila euro per i lavori di restyling dell'attico del porporato.

Il processo si chiude con la derubricazione del reato per Profiti, da peculato ad abuso d' ufficio, e con l'assoluzione piena, "per non aver commesso il fatto", dell'altro imputato. Quando invece il Promotore di Giustizia aveva chiesto per Profiti una pena più pesante: 3 anni di reclusione e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici (e la multa di 5mila euro). Mentre per Spina l'accusa alla fine aveva chiesto l'assoluzione, ma con formula dubitativa, ovvero per insufficienza di prove.

Ora occorrerà attendere se le parti decideranno di fare appello oppure se la giornata di oggi ha messo la parola 'fine' ad una vicenda che si trascina, con il carico del suo clamore mediatico, dal 2014.

I fatti: alla fine del 2013 viene assegnato un appartamento in Vaticano al cardinale Bertone perché con la nomina del nuovo Segretario di Stato, card. Pietro Parolin, doveva lasciare la sua abitazione. La nuova residenza sarà al terzo piano di Palazzo San Carlo, a due passi da Santa Marta, l'abitazione del Papa. L'appartamento, 390 metri quadrati, non era stato sottoposto a nessuna manutenzione da decenni, e il cardinale individua una ditta, quella del suo conoscente Gianantonio Bandera, per la la risistemazione.

A pagare i lavori, 422mila euro, sarà la Fondazione Bambino Gesù perché l'ex presidente Profiti propone al porporato che quell'appartamento sia anche la location per eventi di raccolta fondi per l'ospedale pediatrico omonimo romano, di proprietà della Santa Sede; cene da organizzare con grandi benefattori alla presenza dello stesso cardinale. Poi lo scandalo, i dubbi su un doppio pagamento dei lavori, non sciolti dal processo, e l'accusa di peculato per i due ex manager, fino al processo, conclusosi oggi, dopo nove udienze.

Il presidente della Corte vaticana, Paolo Papanti Pellettier, concedendo il beneficio della sospensione condizionale per 5 anni, ha richiamato il condannato "sull'importanza del beneficio concessogli" e lo ha ammonito che se commetterà un nuovo reato dovrà espiare la pena a norma di legge. Profiti è stato anche condannato al rifacimento delle spese processuali.

Prima della sentenza oggi si erano svolte le arringhe degli avvocati e un'ultima deposizione di Profiti che aveva ribadito: "Non 1 euro dei fondi raccolti dalla Fondazione Bambino Gesù è stato impiegato nell'operazione di ristrutturazione che era un investimento". Mai andato a buon fine perché, rimesso a posto l'attico cardinalizio, al Bambino Gesù è arrivato un nuovo presidente, Mariella Enoc, che di questo progetto non ne ha mai voluto sapere.

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