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ISRAELEIsraele vuole chiudere la sede di al Jazeera

06.08.17 - 15:56
Nel mirino dello Stato ebraico sono gli uffici di Gerusalemme
Keystone
Israele vuole chiudere la sede di al Jazeera
Nel mirino dello Stato ebraico sono gli uffici di Gerusalemme

TEL AVIV - Israele si accinge a chiudere gli uffici di al Jazeera a Gerusalemme e a revocare le credenziali dei suoi giornalisti. Lo ha reso noto la emittente precisando che l'annuncio è giunto oggi dal ministro israeliano per le comunicazioni Ayub Kara.

Il provvedimento riguarda sia i reporter della rete in lingua araba che quelli dei programmi in inglese, ha aggiunto al Jazeera. Le frizioni più recenti fra il governo di Netanyahu e la rete qatariota si sono avute durante i disordini avvenuti nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme.

In una conferenza stampa il ministro Kara (un dirigente druso del Likud) ha accusato al Jazeera di «fiancheggiare il terrorismo» e ha aggiunto: «Stiamo per adottare alcuni provvedimenti per evidenziare la nostra lotta contro il terrorismo e contro l'Islam estremista, ed il nostro sostegno al mondo arabo ragionevole». Ma ha chiarito che per procedere sarà necessario compiere emendamenti alla legge.

In termini pratici, ha spiegato Kara, occorrerà chiedere all'Ufficio stampa del governo (Gpo) di revocare le tessere giornalistiche dei giornalisti di al Jazeera che operano in Israele. Occorrerà inoltre rivolgersi alle società che gestiscono le trasmissioni via cavo affinché ne oscurino i programmi. Infine il Ministero per la sicurezza interna dovrà provvedere alla chiusura degli uffici di Gerusalemme.

«Siamo giunti alla conclusione - ha detto il ministro - che la sicurezza e la incolumità dei nostri cittadini prevalgono sulla libertà di espressione. La libertà di espressione non può mai essere libertà di incitamento - ha affermato. - Anche la democrazia ha i suoi limiti». Da parte sua al-Jazeera ha assicurato già la settimana scorsa di voler continuare a fornire «una copertura professionistica» della realtà in Israele e prevedibilmente si appellerà contro le misure annunciate dal ministro.

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