Solo il 36% degli americani sa dove sia. Chi non lo sa, però, è più favorevole a un attacco militare
NEW YORK - Di fronte alla minaccia militare rappresentata dal regime di Kim Jong-un gli americani si dividono fra interventisti e fautori di soluzioni più diplomatiche. Un esperimento condotto da Morning Consult per il New York Times rivela però che gli statunitensi che non sanno collocare la Corea del Nord su una cartina sono quelli più inclini a volerla attaccare militarmente. E, ahinoi, sono tanti: il 64%.
Ai 1’746 adulti che hanno preso parte allo studio è stato chiesto di indicare dove si trovasse il Paese su una cartina muta dell’Asia e i pallini azzurri che indicano i click dei partecipanti sono finiti ovunque: dall’Iran al Giappone, dalla Mongolia all’Australia settentrionale (anch’essa visibile). Solo il 36% di loro ha posizionato correttamente la Corea del Nord nella parte settentrionale della penisola coreana.
Se le traballanti competenze in geografia degli americani sono note, sorprende invece la divisione abbastanza netta fra interventisti e non interventisti in base alla conoscenza o meno della posizione del Paese asiatico. In particolare, chi sa collocare correttamente la Corea del Nord su una cartina è più incline a evitare qualsiasi intervento o a prediligere azioni non militari come le sanzioni economiche o la pressione sulla Cina. Chi non sa dove sia la Corea del Nord, al contrario, tende più spesso a invocare raid aerei o l’invio di truppe di terra.
Solo l’ignoto spaventa gli uomini, insomma? In parte. Una migliore conoscenza della geografia può, in effetti, garantire una comprensione più articolata delle problematiche geopolitiche. Un esperimento simile condotto nel 2014 sull’Ucraina aveva dato risultati simili.
La disparità potrebbe però essere determinata anche dall’appartenenza partitica. I repubblicani, e in particolare quelli di sesso maschile, sono stati infatti in generale più bravi nell’individuare la Corea del Nord rispetto ai democratici (37% contro 31%) e proprio i repubblicani si sono dichiarati più inclini alle soluzioni più diplomatiche.
La Corea del Nord ha condotto domenica l’ultimo di una lunga serie di test missilistici. nonostante gli avvertimenti internazionali, ha lanciato un ordigno a lungo raggio che, assicura, potrebbe raggiungere gli Stati Uniti montando una testata nucleare.