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STATI UNITIFermati e detenuti in aeroporto: ecco il "decreto Trump"

28.01.17 - 16:31
Si registrano i primi contraccolpi causati dal documento esecutivo firmato ieri dal presidente americano
Fermati e detenuti in aeroporto: ecco il "decreto Trump"
Si registrano i primi contraccolpi causati dal documento esecutivo firmato ieri dal presidente americano

NEW YORK - Primi contraccolpi dell'ordine esecutivo con cui ieri sera Donald Trump ha sospeso temporaneamente con effetti immediati tutti i rifugiati e le persone provenienti da sette Paesi a maggioranza islamica: quelli che erano già in volo per gli Usa sono stati fermati e detenuti agli aeroporti di arrivo.

Numerose compagnie aeree si sono rifiutate di far salire a bordo cittadini iraniani muniti di regolare visto d’entrata per gli Stati Uniti. Sul decreto di Trump avvocati e gruppi per la difesa dei diritti umani stanno attivando azioni legali.

Tra i casi segnalati dal New York Times, aspramente criticato dal tycoon su Twitter per la copertura definita «falsa» nei suoi confronti, uno riguarda due rifugiati iracheni fermati allo scalo di Ny: Hameed Khalid Darweesh, che ha lavorato per conto del governo Usa in Iraq per 10 anni e Haider Sameer Abdulkhaled Alshawi, giunto negli Stati Uniti per ricongiungersi alla moglie, che ha lavorato come contractor per gli Usa, e il giovane figlio.

Gli avvocati che li rappresentano hanno già presentato ricorso e avviato le procedure per una possibile class action. Anche vari gruppi per la difesa dei diritti umani stanno affilando le armi per una battaglia legale.

Europa aperta - La Commissione Ue non ha invece voluto commentare le ultime decisioni di Trump, ma una portavoce ha ricordato che il presidente Jean-Claude Juncker ha più volte ripetuto che «l'Europa è e rimane aperta a chi scappa dai conflitti o dal terrorismo, indipendentemente dalla loro religione».

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