KIEV - Kiev ha oscurato una tv russa a pagamento. La notizia sorprenderebbe fino a un certo punto, se non fosse che si tratta di 'Dozhd', cioè di uno dei pochissimi media russi non asserviti al Cremlino.
La decisione - scrive il Moscow Times - è stata presa all'unanimità dal Consiglio nazionale ucraino per la Radio e la Televisione. Serghii Kostinski, membro di questo organo, accusa 'Dozhd' di aver messo in dubbio la sovranità dell'Ucraina chiedendo se la Crimea - che Mosca si è annessa nel 2014 - sia da considerarsi russa o meno.
Intervistato da Telekritika, Kostinski ha puntato il dito contro il canale perché «mostra regolarmente mappe che presentano la Crimea come territorio russo» e i suoi reporter «viaggiano anche in Crimea violando la legge ucraina».
Indicando la Crimea come ucraina però i giornalisti avrebbero rischiato fino a 5 anni di reclusione in Russia per «incitamento al separatismo». In un insolito gioco delle parti, a difesa di 'Dozhd' si è schierato proprio il Cremlino, tanto spesso criticato dall'emittente. «La linea distruttiva della parte ucraina continua», ha commentato il portavoce Dmitri Peskov.