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SVIZZERASocietà anonime: la revisione del diritto suscita per lo più critiche

23.11.16 - 19:19
Società anonime: la revisione del diritto suscita per lo più critiche

BERNA - La revisione della legge sulle società anonime proposta dal consiglio federale dovrebbe provocare parecchie discussioni in Parlamento. L'Usam e il PPD la respingono. Da parte loro il PLR e il PS riconoscono una buona impostazione ma esprimono critiche su più punti.

Per l'Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam) la revisione è eccessiva, lontana dalla realtà e dannosa. Le piccole e medie imprese (PMI) sarebbero imbavagliate dalla regolamentazione delle quote, da ostacoli burocratici e da misure che superano ampiamente la volontà dell'iniziativa Minder contro le retribuzioni abusive, indica l'Usam in un comunicato.

Dal canto suo l'UDC scrive che l'introduzione obbligatoria di quote femminili nelle aziende e l'obbligo di rendere pubblici i pagamenti in alcuni rami sono intromissioni insostenibili nella libertà di commercio e industria. In tal modo il Consiglio federale mette in pericolo la piazza economica elvetica.

Per il PPD la revisione è al momento superflua: prima deve essere applicata l'ordinanza contro le retribuzioni abusive nelle società anonime quotate in borsa, entrata in vigore da poco, indica il partito. È inconcepibile che le imprese debbano già adeguare i loro statuti. Prima di fissare le quote per le donne nei consigli di amministrazione bisogna attendere i risultati degli sforzi dell'economia in materia di autoregolazione.

Secondo il PLR, con l'introduzione delle cosiddette quote rosa il Consiglio federale non rispetta la libertà economica degli imprenditori. Inoltre non rende giustizia alle donne, che in tal modo non sono semplicemente riconosciute per le loro competenze e capacità. Il partito ritiene un intervento statale ingiustificato alla libertà di commercio obbligare aziende che forniscono materie prime ad annunciare pubblicamente i pagamenti di oltre 100'000 franchi a governi o enti e aziende statali. Il PLR è invece contento della maggiore flessibilità della regolamentazione sulla creazione di società e sul capitale.

"Non è un gran passo avanti, ma tanti piccoli progressi", ha commentato dal canto suo il PS. Conta molto già solo il fatto che il Consiglio federale emetta regole per una rappresentanza dei sessi negli organi aziendali direttivi. Peccato che i tempi di transizione siano molto lunghi e manchino le possibilità di sanzioni. D'altro canto il PS deplora la mancanza di efficacia nella messa in opera dell'iniziativa popolare contro le retribuzioni abusive (dell'imprenditore sciaffusano Thomas Minder). In particolare per la tassazione dei bonus e l'introduzione di norme che facciano presa nel garantire trasparenza e maggiore partecipazione dei dipendenti alle decisioni aziendali.

Per l'organizzazione di aiuto alla sviluppo Swissaid la Confederazione ignora le proprie responsabilità relative alla trasparenza nel settore delle materie prime, ramo dove le aziende presenti in Svizzera sono ai primi posti del mercato mondiale. Il Consiglio federale prevede di introdurre regole per i pagamenti ai governi, ma propone di esentare da tali obblighi le operazioni di negoziazione.

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