Cerca e trova immobili

FRANCIAIl Consiglio d'Europa denuncia un aumento del razzismo in Turchia

04.10.16 - 11:31
Fra gli obiettivi ci sono principalmente i curdi, ma anche profughi, ebrei, cristiani, rom e la comunità Lgbt
Il Consiglio d'Europa denuncia un aumento del razzismo in Turchia
Fra gli obiettivi ci sono principalmente i curdi, ma anche profughi, ebrei, cristiani, rom e la comunità Lgbt

STRASBURGO - Negli ultimi anni le condizioni di vita delle minoranze presenti in Turchia «sono peggiorate» ed è aumentato il numero di attacchi fisici nei loro confronti, che restano quasi tutti impuniti. Inoltre, c'è stato un preoccupante aumento di espressioni d'odio verso le minoranze da parte di un crescente numero di rappresentanti dello Stato, funzionari e politici, anche di spicco. È quanto denuncia l'Ecri, l'organismo anti razzismo del Consiglio d'Europa, nel suo ultimo rapporto sulla Turchia, che copre il periodo che va dal dicembre 2010 allo scorso marzo.

L'Ecri afferma che già prima del tentato colpo di Stato del luglio scorso «molti dei progressi compiuti dalla Turchia per migliorare le condizioni delle minoranze e lottare contro la discriminazione e il razzismo si erano interrotti o avevano fatto registrare passi indietro».

L'organismo del Consiglio d'Europa esprime poi «grave preoccupazione» per il grande numero di attacchi violenti nei confronti della comunità curda: oltre a quelli contro i singoli, l'Ecri denuncia gli oltre 400 attacchi (assalti armati, bombe, incendi) perpetrati ai danni del Partito Democratico del Popolo nel 2015. Nel rapporto viene anche sottolineato che le regioni dove vivono i curdi sono ancora tra le più povere del Paese e che le operazioni di sicurezza condotte contro il Pkk non hanno fatto altro che peggiorare la situazione.

Nel rapporto sono riportati anche gli attacchi violenti e la discriminazione di cui sono vittime le comunità Lgbt e Rom, anche da parte delle forze dell'ordine. L'Ecri afferma inoltre che anche le comunità cristiane, come quella greco ortodossa e protestante, sono state recentemente vittime del crescente razzismo, che la comunità ebraica «deve spendere grandi somme di denaro sulla sicurezza per prevenire attacchi violenti» e che di recente anche i rifugiati sono divenuti il bersaglio di attacchi razzisti. L'Ecri afferma che «visto l'alto numero di crimini razzisti, l'assenza d'indagini efficaci e la persistente impunità dei colpevoli sono fonte di grande preoccupazione».

Altro motivo di allarme è «l'aumento del discorso d'odio e il suo crescente uso da parte di rappresentanti dello Stato». A esserne vittime sono tutte le minoranze, prima tra tutte quella ebrea, ma i rifugiati stanno diventando anche in questo caso un nuovo bersaglio. L'Ecri osserva che «l'enorme impatto negativo di un discorso d'odio cosi mediatizzato ha danneggiato la coesione sociale del Paese, e che non vi è dubbio che sia chiaramente connesso all'aumento del numero di attacchi violenti». Nel rapporto si denuncia che «non vi è alcuna reazione ufficiale a questa retorica, che la maggior parte degli attacchi verbali restano impuniti e che c'è ogni motivo di concludere che le leggi contro l'incitamento all'odio sono utilizzate per far tacere i gruppi vulnerabili, in particolare se sono oppositori politici».
 
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE