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NIGERIAMedici senza frontiere: «La situazione umanitaria in Nigeria è disastrosa»

27.07.16 - 15:51
Medici senza frontiere: «La situazione umanitaria in Nigeria è disastrosa»

Nello stato del Borno, nord-est della Nigeria, è in atto una crisi umanitaria gravissima che rischia di rimanere nascosta: è l'allarme lanciato da Jean-Hervè Bradol di Medici senza frontiere, e dal responsabile svizzero Bruno Jochum.

Brdol è appena tornato da una missione nelle «zone strappate di recente dalle mani di Boko Haram e gradualmente divenute accessibili» alle organizzazioni internazionali. Lì ha visto decine di migliaia di «sfollati raccolti in campi», con un bisogno disperato di «cibo, cure mediche, acqua potabile e ripari», «persone completamente dipendenti dall'assistenza esterna» in una situazione umanitaria disastrosa. È alto il livello di mortalità, così come quello di malnutrizione grave.

Raccontando la sua esperienza ai giornalisti, Bradol, specializzato in medicina tropicale e da quasi 30 anni impegnato in Msf, ha sottolineato le «precarie condizioni di sicurezza» per l'accesso alle zone riconquistate dall'esercito. Gli spostamenti sono condotti in «convogli militari, non è nostra abitudine ma la zona è insicura, i villaggi sono distrutti, ci sono mine». È inoltre cominciata «la stagione delle piogge: le strade di collegamento sono in buono stato ma nel bush è completamente diverso».

«La situazione a Maiduguri, capitale dello Stato, dove si trovano 1,4 milioni di sfollati, non è buona ma non è critica come nelle zone fuori città», ha proseguito Bradol, parlando decine di migliaia di persone ammassate e bisognose. La priorità centrale resta «il cibo, ma anche rifugi, trattamenti contro la malaria e rifornimento d'acqua».

A giugno, l'organizzazione internazionale ha riscontrato livelli molto alti di malnutrizione e mortalità a Bama, la seconda città del Borno. I suoi abitanti, oltre 10mila, vivono in un campo, in 1'500 tra i più vulnerabili sono stati evacuati mentre il 15% dei bambini sono affetti da malnutrizione acuta severa.

Tra le criticità riscontrate da Msf, c'è la mancanza di un piano d'azione delle autorità federali per affrontare l'emergenza, sebbene la crisi umanitaria sia molto grave. Da qui, la necessita di un'operazione di soccorso massiva, in particolare per le persone che si trovano in aree remote o isolate. «Se non verranno stabilite linee di rifornimento» di aiuti, ha sottolineato Bradol, «ci sarà un aumento delle morti. Ne abbiamo già viste tante di situazioni così».

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