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MONDOPanama Papers: coinvolto anche Pedro Almodovar

04.04.16 - 14:33
Si allunga la lista dei personaggi noti coinvolti
Panama Papers: coinvolto anche Pedro Almodovar
Si allunga la lista dei personaggi noti coinvolti

BRUXELLES - Tra le persone coinvolte dallo scandalo dei Panama Papers c'è anche la moglie del commissario Ue all'energia Miguel Arias Canete con la società offshore Rinconada Investments Group, ma per Bruxelles il caso non pone problema in quanto inattiva da anni e su cui è comunque stata regolarizzata la posizione fiscale in Spagna.

«La dichiarazione d'interessi del commissario rispetta le regole, incluse le attività della moglie con potenziale conflitto d'interessi», ha dichiarato il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas, affermando che "la società è inattiva da anni e da molto tempo prima che Canete prendesse servizio" a Bruxelles.

Canete, ha aggiunto il portavoce, ha già quindi fornito tutte le informazioni necessarie alla Commissione. La società della moglie infatti, spiegano ancora fonti Ue, non contiene né asset né soldi, senza contare che il commissario e la moglie sono sposati con una rigida separazione dei beni. E in ogni caso, aggiungono, la posizione fiscale della moglie è stata regolarizzata in Spagna pagandovi sopra le tasse.

Solo la struttura della società è continuata a rimanere in piedi ma inattiva. Questa è stata creata nel 2005, con base a Panama, e la moglie di Canete, Micaela Domecq Solis-Beaumont, ha il potere di approvarne le transazioni finanziarie.

Famigliari del presidente dell'Azerbaigian - «I figli del presidente Ilam Aliyev sono cittadini azeri adulti, possono avere i loro propri affari, questo non è proibito da nessuna legge». Così il portavoce del presidente azero Azer Gasimov, citato dalla Bbc, replica alle accuse a lui e ai suoi familiari contenute nei Panama Papers.

Riguardo alla notizia specifica che la famiglia del presidente abbia quote segrete nei giornali del Paese il portavoce ha detto: «Non posso dire cosa ci sia scritto in quei documenti».

Nella lista anche Pedro Almodovar - Ci sono anche Pedro Almodovar e suo fratello Agustin nelle liste dei Panama Papers. Lo rivela il quotidiano spagnolo El Mundo.

Il nome del regista viene collegato alla società Glen Valley Corporation, registrata alle isole Vergini nel 1991. Interpellato dalla stampa il portavoce di Almodovar non ha voluto commentare le notizie limitandosi a dichiarare che «la casa di produzione El Deseo, così come Pedro e Agustin Almodovar, sono in regola con i loro obblighi fiscali».

In lista anche il presidente della Camera brasiliana - Anche il nome del presidente della Camera dei deputati brasiliana, Eduardo Cunha - uno dei principali oppositori del governo di Dilma Rousseff e fautore del processo di impeachment contro la presidente - figura nei 'Panama Papers', l'enorme fuga di documenti riguardanti immensi patrimoni di leader e vip di mezzo mondo dirottati in paradisi fiscali.

Secondo O Estado de S.Paulo - uno dei quotidiani parte della rete globale di giornalisti che ha portato alla luce lo scandalo - lo studio legale panamense Mossack Fonseca avrebbe aperto 107 offshore per almeno 57 imprese e individui citati nella 'Lava-Jato', l'inchiesta sui fondi neri Petrobras.

Della lista dei Panama Papers fanno parte politici (e loro parenti) di almeno sette partiti, tanto di maggioranza quanto di opposizione. Tra le più importanti imprese brasiliane citate c'è poi Odebrecht, la maggiore holding nazionale del settore edile, accusata dagli inquirenti della Mani Pulite verde-oro di aver comandato un cartello di aziende che si aggiudicava gli appalti pubblici in cambio di mazzette.

Deputato chiede l'impeachment di Poroshenko - Il deputato nazionalista Oleg Liashko ha chiesto l'impeachment contro il presidente ucraino Petro Poroshenko, coinvolto nello scandalo dei Panama Papers, dove è accusato di aver creato una società offshore evadendo milioni di dollari di tasse.

La procedura di impeachment contro il presidente richiede il voto di tre quarti dei deputati e la fazione di Poroshenko ha 136 seggi su 450 in parlamento. Il procuratore generale Vladislav Kutsenko difende Poroshenko e sostiene che non vi sono «elementi di reato».

Imbarazzo a Downing Street - Imbarazzo a Downing Street, dove ci si rifugia dietro un 'no comment' di fronte alle prime domande sul coinvolgimento del padre del premier britannico David Cameron, Ian, scomparso nel 2010, fra i presunti beneficiari di operazioni fiscali off-shore svelate dai cosiddetti Panama Papers.

«È una questione privata», si è limitata a rispondere una portavoce del premier interpellata sul caso di Ian Cameron, senza precisare se la famiglia controlli ancora conti all'estero ereditati dal padre dell'attuale capo del governo.

La portavoce, citata dal Guardian online, ha poi attribuito al governo conservatore di aver «intrapreso una serie di azioni per contrastare l'evasione e aggredire l'elusione fiscale».

Meriti che viceversa l'opposizione laburista non riconosce affatto a Cameron e alla sua compagine, accusati di non aver onorato le promesse di una lotta senza quartiere contro gli schemi off-shore e di aver al contrario mostrato una certa sudditanza nei confronti del grande business e degli interessi economici che - come sembrano confermare i leaks dei Panama Papers - coinvolgono anche esponenti dell'establishment britannico, alcuni dei quali legati a doppio filo ai Tory.

«Ue agisca di più contro i paradisi fiscali» - Le rivelazioni dei 'Panama papers' su oltre 214mila società offshore collegate a persone di oltre 200 Paesi «mostrano la criminalità dei ricchi di tutto il mondo su una scala mai vista prima» e «rafforzano la necessità di un'azione della Ue sui paradisi fiscali e per affrontare il riciclaggio di denaro».

Lo afferma il presidente del Partito socialista europeo (Pse), Sergei Stanichev, che in una dichiarazione aggiunge come «il denaro che questa gente ha nascosto avrebbe dovuto essere ridistribuito a beneficio di tutti, invece ha agito con doppiezza, pensando che il loro denaro la metteva al riparo dai rimproveri». «La giustizia fiscale» in Europa «deve essere una priorità», ha aggiunto Stanichev sottolineando che i responsabili dell'evasione fiscale "devono essere portati davanti alla giustizia»

Berlino, piano anti-evasione a metà aprile - Anche Berlino reagisce alla pubblicazione dei Panama Papers: il governo di Angela Merkel «prende il caso molto sul serio», e il ministero delle Finanze Wolfgang Schaeuble annuncia di voler presentare a metà aprile al Fondo monetario internazionale (Fmi) e alla Weltbank nuove iniziative contro l'evasione.

«Bisogna occuparsi delle indicazioni emerse sull'evasione fiscale», ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, commentando lo scandalo esploso con Panama Papers sui patrimoni nascosti da vip e politici nei paradisi fiscali. Il portavoce di Schaeuble ha annunciato dal canto suo: «Prenderemo la palla al balzo» e «andremo avanti» nel contrastare il fenomeno.

Premier Islanda: «Mai pensato di dimettermi» - A poche ore dall'esplosione della 'bomba' Panama Papers già 16.000 islandesi hanno firmato per chiedere le dimissioni del premier Sigmundur Gunnlaugsson. Il primo ministro ha risposto di «non aver preso in considerazione le dimissioni» ma oggi è atteso in Parlamento e rischia la sfiducia.

I documenti dello studio legale Mossack Fonseca rivelano che Gunnlaugsson possedeva insieme con la moglie una società offshore sulle isole Vergini mai dichiarata. La società avrebbe avuto inoltre investimenti per milioni in obbligazioni di tre banche islandesi, fallite durante la crisi finanziaria del 2008.

Poroshenko: «Ho affidato la gestione delle mie attività» - «Diventando presidente, mi sono allontanato dalla gestione delle attività, affidandole a società giuridiche e di consulenza»: il presidente ucraino Petro Poroshenko cerca così di lavarsi le mani dallo scandalo dei Panama Papers, dove è accusato di aver creato una società offshore evadendo milioni di dollari di tasse.

Poroshenko, in un post su Facebook, si è augurato che siano queste società di consulenza a fornire «risposte esaustive alla stampa ucraina e internazionale».


 

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