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UNGHERIAOrban: "Rispettare il patto di Schengen, o sarà caos"

23.09.15 - 17:49
Si è espresso così il primo ministro ungherese entrando al summit dell'Unione europea sui migranti
Orban: "Rispettare il patto di Schengen, o sarà caos"
Si è espresso così il primo ministro ungherese entrando al summit dell'Unione europea sui migranti

BRUXELLES - Dopo la spaccatura sul pacchetto migranti, al vertice europeo è il momento della resa dei conti con i leader "ribelli" dell'Est. Malgrado gli appelli all'unità, l'ultimo oggi accorato del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, il gruppo dei Paesi che ha costretto l'Ue a decidere a maggioranza, Slovacchia in testa, ha ribadito la propria linea dura contro gli accordi sul ricollocamento dei rifugiati e in generale su una strategia comune europea.

Il premier ungherese Viktor Orban non ci sta a passare per il cattivo dell'Europa, quello che erige muri di filo spinato contro i profughi (a quello costruito in fretta e furia sui confini con la Serbia se ne sta per aggiungere un altro verso la Croazia). Ci deve essere "una discussione molto franca, perché questa non è la via europea", hanno fatto sapere fonti diplomatiche vicine a Budapest.

"Non ci deve essere un imperialismo morale - ha attaccato Orban, rispondendo alla domanda su cosa si aspetti da Angela Merkel -. Non possiamo pensare come la Germania, non possiamo pensare in base alla storia della Germania, non vogliamo essere obbligati a un cambiamento in Ungheria". Un Paese che, sottolinea Orban, a suo modo intende difendere Schengen e le sue frontiere esterne. E se non avrà l'appoggio degli altri partner, organizzerà un corridoio umanitario per far affluire i profughi direttamente verso l'Austria e la Germania.

Tesi oltranziste che si insinuano anche nell'ala dura del popolarismo tedesco, in particolare nella Csu bavarese. "Le regole europee - osserva il suo leader Horst Seehofer - devono essere di nuovo in vigore. Su questo Orban merita sostegno e non critiche". Per ora all'interno del Ppe prevale comunque la prudenza sulla linea da adottare nei confronti del premier ungherese e, nonostante le critiche di cui è stato oggetto, non pare al momento che ci sia l'intenzione di decidere alcun tipo di sanzione nei suoi confronti.

Chi invece è finito sul banco degli imputati è il premier slovacco, Robert Fico, che contro le decisioni europee assunte dal Consiglio dei ministri dell'Interno sulla distribuzione dei profughi ha annunciato addirittura l'avvio di un procedimento legale. Mossa eclatante che ha provocato l'immediata reazione all'interno della famiglia socialista europea, che per voce di Gianni Pittella, presidente dell'eurogruppo S&D annuncia la proposta di una sua sospensione dal Partito Socialista Europeo.

Al pre-summit socialista, "ho proposto di sospendere dal Pse lo Smer, il partito del premier slovacco, Robert Fico. Una decisione - spiega Pittella - maturata nelle ultime settimane e diventata inevitabile a seguito delle inaccettabili dichiarazioni rilasciate da Fico riguardo la disponibilità ad ospitare solo migranti cristiani e in seguito alla decisione di oggi di procedere legalmente contro l'intesa votata ieri a maggioranza sulla distribuzione dei migranti. Entrambe - conclude - in palese contrasto con la linea e i valori progressisti".

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