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MILANO - Il Pdl resta il primo partito della Lombardia e tiene a 5 punti di distanza la Lega che un pensiero al sorpasso lo aveva fatto. E' crisi, invece, per il Pd che non va oltre il 22,9% e per la sinistra radicale che scompare in quanto non avrà alcun rappresentante in consiglio regionale.
Nonostante il successo, il Pdl ha perso consensi rispetto alle elezioni Europee dello scorso anno passando dal 33,9% all'attuale 31,7%. Un calo ancora più vistoso rispetto al 37,3% ottenuto alle politiche del 2006 da Forza Italia e An.
La performance della Lega, invece, che Umberto Bossi l'ha definto uno tsunami, sembra inarrestabile: nel 2005 aveva ottenuto il 15,7% dei voti e tranne una leggera flessione nel 2006 è cresciuta in ogni tornata elettorale assestandosi ora al 26,3%. Il partito di Bossi è il primo partito in tre province (Bergamo 36,6% con il Pdl a dieci punti di distacco e il Pd a 20; Lecco e Sondrio); a Brescia è un testa a testa (30,40 il Pdl e 30,09 la Lega con il Pd al 20,52). Mentre a Varese, città per antonomasia leghista, il Carroccio è al 29,98% e il Pdl al 32,71%. E' a Milano città, dove Bossi sta pensando alla candidatura leghista alle elezioni del prossimo anno per il sindaco, che il Carroccio ha raccolto meno, fermandosi al 17,25% mentre il Pdl ha ottenuto il 34,34% dei voti.
Non decolla il Pd che rispetto alle regionali del 2005 (Ds più Margherita) passa dal 27,1% al 22,9. L'Udc, nonostante un candidato come Savino Pezzotta, si è attestata al 3,9, mezzo punto percentuale in più rispetto al 2005. E' scomparsa la sinistra radicale, si è attestata al 6,3% l'Idv mentre il Movimento Cinque stelle ha raccolto il 3%.
ats
Foto apertura: Keystone EPA Alessandero Di Meo
