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Gli imputati principali nel processo - che si svolge nello stesso Tribunale militare di Mosca dove si è tenuto il primo dibattimento - restano i fratelli ceceni Dzhabrail e Ibragim Makhmudov, ritenuti i presunti "pedinatori" della vittima, e Serghiei Kadzhikurbanov, anch'egli ceceno, ex dirigente della polizia moscovita, accusato di essere l'organizzatore logistico dell'assassinio. Un terzo fratello dei Makhmudov, Rustam, è latitante e viene ricercato anche all' estero come presunto killer della giornalista.
Un quinto uomo, l'ex dipendente dei servizi di sicurezza Pavel Riaguzov, figura anch'egli tra i complici del complotto per uccidere la Politkovskaia, ma il suo caso viene trattato separatamente essendo coinvolto in altri reati.
Subito dopo l'apertura ufficiale del processo, il presidente del Tribunale Nikolai Tkaciuk ha annunciato una pausa nei lavori poiché uno dei fratelli Makhmudov, Ibragim, non si era ancora presentato in aula, a differenza del fratello Dzhabrail e di Serghiei Khadzhikurbanov. Mentre i due fratelli sono tornati liberi dopo la sentenza di assoluzione del febbraio scorso, Khadzhikurbanov era stato arrestato subito dopo con l'accusa di altri reati.
La difesa e la parte civile intendono sollecitare una nuova inchiesta, sostenendo che le prove non hanno convinto i giudici nel corso del primo processo.
La sentenza di assoluzione - emessa lo scorso febbraio - era stata annullata il 25 giugno scorso dalla Corte suprema.
