Il 9° barometro della clientela sulle energie rinnovabili rivela che la maggior parte della popolazione svizzera è favorevole a una politica climatica più attiva
Gli scioperi per il clima sono giustificati? La Svizzera fa abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici? Come possiamo ridurre le nostre emissioni di CO2? Proprio per dare una risposta a queste domande è nata una collaborazione tra la cattedra di management delle energie rinnovabili dell’Università di San Gallo, Raiffeisen Svizzera e SvizzeraEnergia. Dal 2011, il barometro della clientela analizza annualmente le preferenze della popolazione svizzera in materia di energia grazie ad un questionario rappresentativo. Il barometro mostra cosa pensano gli svizzeri delle energie rinnovabili e come le impiegano.
Nella prima parte del barometro della clientela di quest’anno è stata rilevata l’opinione del pubblico in merito agli scioperi per il clima in Svizzera e all’estero. Il 33 per cento degli oltre mille partecipanti ritiene che gli scioperi siano pienamente giustificati mentre il 14 per cento pensa che non lo siano per nulla. Una delle rivendicazioni più importanti degli scioperanti è una politica climatica più ambiziosa.
Il sondaggio di quest’anno mostra che il 34 per cento degli intervistati appoggia pienamente questa rivendicazione. Se si considerano anche gli intervistati che la «sostengono in linea di massima», la percentuale sale al 61 per cento. Il supporto agli scioperi per il clima arriva da diverse fasce di età ma il sostegno maggiore alle rivendicazioni degli scolari in sciopero arriva dai più anziani (più di 59 anni) e dai più giovani (meno di 30).
Lo scioglimento dei ghiacciai è un segno evidente del riscaldamento climatico
Uno degli esempi che vengono più frequentemente associati ai cambiamenti climatici è lo scioglimento dei ghiacciai. Secondo gli esperti dell’Università di Friburgo, a partire dalla metà degli anni ’80 nell’intero arco alpino si è assistito a un ritiro notevole dei ghiacciai. Questo fenomeno ha una correlazione diretta con l’aumento delle emissioni di gas serra delle società industrializzate e con il corrispondente aumento delle temperature globali.
Per contrastare i cambiamenti climatici e i rispettivi effetti, 195 Paesi, tra cui anche la Svizzera, hanno sottoscritto nel 2015 l’Accordo di Parigi. L’obiettivo dei firmatari dell’Accordo è ridurre le emissioni comuni e limitare l’aumento delle temperature a meno di 2°C. Nel quadro dell’Accordo, la Svizzera si impegna, entro il 2030, a ridurre del 50 per cento le proprie emissioni di CO2 rispetto al 1990.
L’aumento dello sfruttamento dell’energia solare ed eolica è generalmente approvato
Il 95 per cento dei partecipanti vuole che la Svizzera raggiunga i suoi obiettivi climatici almeno in parte e il 62 per cento ritiene che la percentuale di riduzione delle emissioni in Svizzera dovrebbe essere del 50 per cento o superiore. Una possibilità per ridurre le nostre emissioni è sviluppare ulteriormente l’energia solare ed eolica in Svizzera. Una buona maggioranza approva l’impiego a livello mondiale di energia solare (88 per cento) ed eolica (70 per cento) per la produzione di energia e sostiene la costruzione di impianti solari (85 per cento) ed eolici (57 per cento) anche a livello nazionale.
Energy Challenge è un’iniziativa nazionale intrapresa da aziende svizzere e sostenuta da SvizzeraEnergia. Lo scopo principale è rendere la popolazione più consapevole sul tema energia e coinvolgerla nel risparmio energetico in maniera ludica. 20 Minuti, in qualità di partner media, mette in risalto il tema dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabile grazie ad approfondimenti, interviste e consigli pratici sui temi mobilità, alimentazione, apparecchi elettrici, viaggi e risanamento energetico. Tutte le informazioni relative a Energy Challenge 2019 e al concorso con premi per un ammontare di 200 000 franchi sono disponibili sull’app ufficiale per Android e iOS.