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ENERGY CHALLENGELa dieta vegana è davvero più sostenibile per l’ambiente?

16.05.19 - 14:46
Gli alimenti vegetali sono generalmente meno dannosi per l’ambiente rispetto a carne, latte e uova. Il veganesimo è davvero l’unica soluzione per un migliore bilancio ecologico?
La dieta vegana è davvero più sostenibile per l’ambiente?
Gli alimenti vegetali sono generalmente meno dannosi per l’ambiente rispetto a carne, latte e uova. Il veganesimo è davvero l’unica soluzione per un migliore bilancio ecologico?

«Go vegan e salva il pianeta», «solo l’accettazione della dieta vegana può arrestare il cambiamento climatico», «diventa vegano e fai diventare il mondo un posto migliore»: sono frasi che sentiamo spesso dai vegani. I fan della carne rispondono tuttavia che la loro bistecca è di provenienza svizzera, cosa che invece non si può affermare degli hamburger di soia o delle cotolette di quinoa. Entrambi gli argomenti sembrano sensati e numerosi studi confermano la veridicità di alcuni elementi di entrambi i punti di vista.

Secondo uno studio dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, l’allevamento di animali da reddito è responsabile di circa il 15 per cento delle emissioni di gas serra a livello mondiale. Il bilancio ambientale ed energetico degli alimenti di origine vegetale è in generale migliore rispetto a quello di carne, latte e uova. L’energia grigia è l’energia utilizzata lungo tutto il ciclo di vita di un prodotto. Di questa fa parte ad esempio il calore o l’elettricità utilizzata per la produzione o la trasformazione dell’alimento, il carburante utilizzato per il trasporto, l’imballaggio del prodotto nonché l’elettricità e il calore necessari per l’immagazzinamento, la vendita e la preparazione. Oltre ai produttori degli alimenti, anche i consumatori contribuiscono a influenzare il bilancio energetico di un prodotto ad esempio mediante la scelta del mezzo di trasporto per l’importazione, del luogo d’acquisto, dell’imballaggio e delle possibilità di riutilizzo del prodotto.

Ecco come si presenta l’energia grigia per verdure e carne

Se frutta e verdura vengono prodotte in serre riscaldate, l’energia per il riscaldamento costituisce una parte importante dell’energia grigia. La valutazione ecologica dei prodotti di origine vegetale coltivati in Svizzera al di fuori della stagione naturale in serre riscaldate a nafta è quindi peggiore rispetto agli stessi prodotti coltivati in campo aperto nel sud dell’Europa. Il trasporto con i camion pesa meno sul bilancio rispetto al riscaldamento delle serre.

Per la carne, l’energia grigia deriva dall’energia totale necessaria per la produzione del mangime per gli animali, per il trasporto in camion, per la produzione dell’energia elettrica per il mattatoio e per le celle frigorifere, per l’immagazzinamento, per la produzione di plastica per gli imballaggi, per la produzione di elettricità per l’illuminazione e per il funzionamento dei frigoriferi nei negozi, per la produzione della carbonella per la griglia e per lo smaltimento degli imballaggi. La maggior parte dell’energia è tuttavia utilizzata per la coltivazione del mangime per gli animali. Ad esempio, sono necessarie circa due tonnellate di latte e fieno per allevare un vitello di 200kg di peso vivo. La Svizzera importa annualmente oltre un milione di tonnellate di mangime di cui 300 000 tonnellate sono costituite da soia proveniente per la maggior parte dal Brasile.

Avocado e superfood hanno un pessimo bilancio energetico

Le alternative ai derivati animali sono davvero più sostenibili? Anche se la maggior parte dei prodotti sostitutivi della carne sono prodotti con la soia, la maggior parte di questo cereale viene impiegata come mangime per gli animali da reddito. I piatti di carne sono quindi nettamente meno sostenibili per l’ambiente rispetto a hamburger di soia e simili. Tuttavia, molti ristoranti e take-away vegani offrono menu con avocado il cui bilancio ecologico è particolarmente negativo. Nelle piantagioni più grandi del mondo, in Messico, questa euforia per gli avocado ha portato a deforestazioni illegali.
Secondo l’«Huffington Post», ogni anno vengono abbattuti tra i 1500 e i 4000 ettari di foresta per far spazio ai campi di avocado. Inoltre, vengono impiegati concimi sintetici e pesticidi e il consumo di acqua è enorme: a seconda del pozzo, della dimensione del frutto, della provenienza e del metodo di produzione, per un chilo di avocado sono necessari tra i 500 e i 1000 litri d’acqua. Il trasporto dagli Stati Uniti o dall’America centrale verso l’Europa non fa che aggravare il bilancio energetico degli avocado. Anche i cosiddetti superfood, come la quinoa e le bacche di acai o di goji, sono spesso tutt’altro che super per l’ambiente a causa degli enormi disboscamenti e delle lunghe distanze di trasporto.

Ogni consumatore è chiamato a decidere da solo quali fattori tenere in considerazione

È molto difficile quantificare in maniera precisa l’energia grigia o il bilancio ecologico di un alimento. Per calcolare gli aspetti ambientali legati all’intero ciclo di vita servono spesso cifre e informazioni che non si trovano sull’imballaggio e possono essere rintracciate solo con grande fatica. Inoltre, i metodi di produzione possono essere molto differenti a seconda del produttore. Per quanto riguarda gli alimenti, non esiste quindi un consenso unanime su come proteggere al meglio l’ambiente.
Devono essere considerate prima di tutto le emissioni di CO2? Oppure il consumo di acqua? E il benessere degli animali? E la biodiversità? E che dire dell’impiego di sostanze chimiche e pesticidi?
Non esiste una risposta generale valida per tutte queste domande. Ogni consumatore è chiamato a prendere queste decisioni da sé ogni giorno.

Gli esperti concordano tuttavia su alcuni punti ed esistono delle linee guida per un’alimentazione sostenibile. Una buona regola generale è che carne e prodotti di origine animale andrebbero consumati con consapevolezza e possibilmente dovrebbero essere Bio e prodotti nella vostra regione. I consumatori attenti all’aspetto ambientale compreranno quindi alimenti provenienti dall’Europa poiché il trasporto aereo di prodotti freschi da altri continenti genera un consumo elevato di energia ed è quindi dannoso per il clima. Le verdure di stagione coltivate in campo aperto hanno un bilancio ecologico nettamente migliore rispetto alle verdure coltivate in serre riscaldate.
Infine, è importante considerare il cibo come una risorsa importante e comprare solo alimenti che verranno consumati nei giorni seguenti nonché valorizzare gli avanzi. In questo modo non andranno perduti alimenti preziosi.

Energy Challenge è un’iniziativa nazionale intrapresa da aziende svizzere e sostenuta da SvizzeraEnergia. Lo scopo principale è rendere la popolazione più consapevole sul tema energia e coinvolgerla nel risparmio energetico in maniera ludica. 20 Minuti, in qualità di partner media, mette in risalto il tema dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabile grazie ad approfondimenti, interviste e consigli pratici sui temi mobilità, alimentazione, apparecchi elettrici, viaggi e risanamento energetico. Tutte le informazioni relative a Energy Challenge 2019 e al concorso con premi per un ammontare di 200 000 franchi sono disponibili sull’app ufficiale per Android e iOS.

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COMMENTI
 

Mat78 4 anni fa su tio
W le grigliate! PS: troppa carne e latticini fanno male alla salute, ma il veganesimo è estremismo alimentar-ambientalista...il gener homo è onnivero, con un sistema digerente prevalentemente adatto ala digestione di fibra. Fatto sta che siamo diventati Sapiens consumando proteine, specie animali, indispensabili per lo sviluppo di una più grande massa cerebrale e quindi necessarie per sviluppare le capacità cognitive che fanno del genere Homo Sapiens Sapiens l'unico essere vivente (conosciuto) dotato di coscienza (si fa a per dire...) Conclusione: la verità e la retta via non stanno mai tutte da una sola parte.

Tato50 4 anni fa su tio
Per fortuna che c'è almeno un posto dove siamo tutti uguali. Lascio all'immaginazione dei blogger quale sia ;-))

sedelin 4 anni fa su tio
penso che ogni genere di estremismo, sia alimentare che ideologico, sia dannoso. si tratta di trovare la giusta misura: per esempio consumare carne proveniente da allevamenti vicini e comunque svizzeri, non più di una volta la settimana. evitare frutta e verdura esotica e fuori stagione, acquistare possibilmente al mercato oppure in supermercati vegetali e frutta sfusa, cucinare il necessario, non buttare via gli avanzi, mangiare con moderazione, risparmiare l'acqua (abolire le piscine, chiudere i rubinetti quando si lavano i denti, utilizzare l'acqua usata per lavare le verdure innaffinado le piante), spegnere il pc quando non é utilizzato, spegnere le luci nei locali inutilizzati, ridurre l'uso dell' iphone per non doverlo caricare in continuazione, ecc ecc

ni_na 4 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Il veganesimo non è estremismo, ciò che è estremista è l'attuale stile di vita scellerato della maggior parte della popolazione, che crede che mangiare formaggio e carne tutti i giorni sia normale e strabuzza gli occhi quando pronunci la parola "vegano", e ti chiede "ma cosa mangi??" quando vorrei chiedergli "ma cosa mangi tu, se non sai cosa mangiare se non carne e formaggio!?!" .

sedelin 4 anni fa su tio
Risposta a ni_na
beh, uno che non mangia il miele perché di provenienza animale secondo me È un estremista. il discorso della carne e del formaggio é un'altra storia, non confondiamo le cose!

sedelin 4 anni fa su tio
Risposta a Nilo221
hai la piscina?

sedelin 4 anni fa su tio
Risposta a Nilo221
hai la piscina? ti é indispensabile per vivere (mentre c'è gente che non ha l'acqua)?

UnPassoIndietro 4 anni fa su tio
Magari lei saprà già che gli allevamenti di carne “svizzera” sono possibili solo con l’ausilio di foraggiamento (tipo farine di mais, granulati, cereali, ecc). Sfortunatamente questi prodotti non sono di origine locale ma provengono principalmente dai paesi dell’est e addirittura cina. Il caro suino sarà anche nato e cresciuto in Ticino, ma mangia internazionale a colazione, pranzo e cena. Gli unici veri porcelli locali son quelli che stanno all’alpe e che mangiano castagne pane secco e siero di latte! Attenti alla carne “Svizzera”

bimbogimbo 4 anni fa su tio
Onnivoro per sempre ma con prodotti di buona qualità e il piu possibile della regione, anche se sono cosciente che costano leggermente di più. Chi si ostina a voler estremizzare l’alimentazione in un senso o nell’altro ed impola agli altri è un invasato ipocrita. Tutti noi dovremmo mangiare un po’ di tutto, in dosi non eccessive, variare il più possibile, ma sempre secondo i nostri gusti e cercando di limitare lo spreco di risorse... molto semplice no?

ni_na 4 anni fa su tio
esiste anche la soia made in ticino. l'avocado lo mangiamo tutti e tutti dobbiamo fare una riflessione su ciò che comporta. anche chi mangia carne e così anche il pesce sa ad esempio che la pesca del tonno ha causato danni ingenti. penso sia molto più facile incorrere in abitudini di consumo NON sostenibili se si mantiene una dieta carnivora, al contrario di quella vegana, dove chi la segue parte già con un atteggiamento di sensibilità al bio, all'ecosostenibile, al km 0, ecc.

pulp 4 anni fa su tio
Risposta a ni_na
In Ticino abbiamo diversi contadini/allevatori che possono fornire carne a km zero, senza poi parlare di galline uova e latte allo stesso modo. In aggiunta, ancor meglio la carne di cervo - che non essendo "foraggiato" ed anzi genera danni se non viene contenuto. Il collegamento favoletta tra veganesimo e bilancio ecologico è in pratica un bluff su larga scala.

curzio 4 anni fa su tio
Risposta a pulp
Si si, chilometro zero... A parte che è uno spreco in partenza perchè per produrre un kg di proteine animali si impiegano tra 15 e 20 kg di proteine vegetali (che potrebbero essere usate direttamente nell'alimentazione umana). Alla maggior parte di voi carnivori non gliene frega niente del contadino ticinese che fornisce a km zero. Quello che la maggior parte dei carnivori di tutto il mondo vuole è tanta carne al prezzo più basso possibile. Ne è la prova del successo dei fast-food che servono hamburger, chicken-nuggest e altro trash a base di prodotti animali. La maggior parte di voi carnivori se ne frega altamente della sofferenza che sta dietro la produzione di carne, uova e latticini. Si, certo... il cervo non è foraggiato... Immagino che la carne di cervo ha un peso determinante sul consumo di prodotti animali a livello mondiale, vero?

ni_na 4 anni fa su tio
Risposta a pulp
Evidentemente non hai neanche la più pallida idea di come funzioni la produzione di carne e di uova.

pulp 4 anni fa su tio
Risposta a ni_na
Evidentemente tu non conosci allevatori in Ticino, contadini e tutti coloro che producono carne, uova e latte. Fatti un giro nelle nostre valli prima di pontificare dal salotto di casa. ....dimenticavo.... i pesci, quelli li prendo io (non prima di averne immessi a migliaia con le società di pesca perché se fosse per i moralizzatori rosso-verdi, oggi di pesci nei nostri fiumi non ce ne sarebbero più).

pulp 4 anni fa su tio
Risposta a curzio
Beh si vede che io onnivoro (perché non mangio solo carne ... ci mancherebbe) compero da anni, un quarto di manzo dal contadino che vive a 200m da casa mia. Ho qualche amico cacciatore al quale compero un po' di cervo e per fortuna, vivendo in campagna anche uova e formaggio li trovo da produttori del posto. Certo i prezzi magari (ma nemmeno troppo... la carne ad esempio mi costa meno di quella che comperi alla COOP e arriva dal Brasile) possono essere più alti - ma lo è anche la qualità. Nei fast food non ci vado - perché onestamente se vado al ristorante, preferisco mangiare decisamente meno trash.