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GRIGIONILa crisi ucraina condiziona il WEF di Davos

18.05.22 - 17:47
In collegamento da Kiev inaugurerà il forum il presidente Zelensky. Assenti invece i rappresentanti russi.
Imago
Fonte ATS
La crisi ucraina condiziona il WEF di Davos
In collegamento da Kiev inaugurerà il forum il presidente Zelensky. Assenti invece i rappresentanti russi.
Spiccano le partecipazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz e del Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg.

DAVOS - La riunione annuale del World Economic Forum (WEF) al via la settimana prossima a Davos sarà all'insegna dell'Ucraina. Fra i presenti ci saranno anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg. Lo ha reso noto oggi il suo fondatore, Klaus Schwab, definendo questa edizione "la più opportuna" di sempre.

Complessivamente saranno oltre 50 i capi di Stato e di governo che parteciperanno a questo primo incontro in presenza nel quadro del WEF da oltre due anni, segnati dal Covid. È inoltre prevista la partecipazione di 2500 leader politici, del settore privato e della società civile.

La situazione politica ed economica legata alla pandemia e alla guerra in Ucraina "è senza precedenti", ha affermato Schwab davanti ai media, parlando di rottura dal contesto internazionale successivo alla Seconda guerra mondiale e alla Guerra fredda.

"Faremo tutto il possibile per sostenere l'Ucraina" nella sua ripresa, ha poi aggiunto il fondatore del WEF. Pochi giorni fa, la direzione aveva già rivelato che il Paese dell'Europa orientale sarebbe stato al centro dell'incontro.

Dopo i vari discorsi pronunciati in videoconferenza davanti ai parlamenti del mondo intero, e dopo l'intervento al Festival di Cannes, il presidente Volodymyr Zelensky sarà il primo leader straniero a rivolgersi ai partecipanti lunedì, in collegamento da Kiev.

Assenti gli ospiti russi, non graditi, è invece attesa una forte delegazione ucraina, con rappresentanti del governo, del parlamento, del settore privato e della società civile. Fra loro ci saranno a Davos il sindaco della capitale ucraina Vitaly Klitschko e il capo della diplomazia Dmitro Kuleba.

Tra i leader politici ci sono la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki e il ministro tedesco dell'Economia Robert Habeck. Saranno presenti anche diversi capi di Stato africani e sudamericani.

Come sempre, nelle montagne grigionesi sarà molto nutrita anche la presenta di consiglieri federali. Il presidente della Confederazione, Ignazio Cassis, terrà il discorso di apertura lunedì, prima di partecipare a una serie di dibattiti organizzati presso la Casa svizzera.

Lo scorso dicembre gli organizzatori avevano annunciato che la riunione annuale del WEF, prevista per gennaio, sarebbe stata posticipata all'inizio dell'estate a causa del diffondersi della variante Omicron del coronavirus.

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