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BELGIOEuropeisti delusi: «Andiamo avanti ma lentamente»

14.12.18 - 20:13
Il progetto di riforma dell'Eurozona approvato dai leader presenta un bilancio depotenziato
Keystone
Europeisti delusi: «Andiamo avanti ma lentamente»
Il progetto di riforma dell'Eurozona approvato dai leader presenta un bilancio depotenziato

BRUXELLES - Al termine dell'Eurosummit che senza sorprese ha dato il via libera alla riforma della zona euro già depotenziata dall'Eurogruppo, la delusione degli europeisti la rende esplicita il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker: «Stiamo andando avanti ma non abbastanza rapidamente». E soprattutto, senza un vero bilancio che protegga dagli shock «l'Unione monetaria non può sopravvivere», avverte.

La riforma approvata dai leader, infatti, contiene una forma di bilancio della zona euro ma in formato molto ridotto rispetto a come l'aveva immaginata il presidente francese Emmanuel Macron quando ne aveva fatto la sua bandiera per rilanciare l'Unione dei Paesi dell'euro. L'opposizione dei Paesi del Nord riuniti nella lega anseatica, guidata dall'Olanda, nonché la reticenza della Germania, hanno praticamente affossato la sua idea originaria che aveva come obiettivo aiutare a stabilizzare l'economia dei Paesi che attraversano una pesante crisi congiunturale.

L'idea era di creare una sorta di strumento economico che proteggesse dall'inevitabile calo degli investimenti o da una prevedibile impennata della disoccupazione quando la recessione riduce lo spazio di manovra di un Governo. Ma, agli occhi dei Paesi paladini dei conti in ordine è sembrata una forma di messa in comune delle risorse e quindi hanno tirato il freno a mano. «Ci sono state lunghe e anche controverse discussioni a livello dei ministri delle Finanze», ha ricordato la cancelliera tedesca Angela Merkel, annunciando l'accordo al ribasso.

Quello che è passato, quindi, è soltanto un bilancio dedicato sì a i Paesi della zona euro ma solo per aiutarli a convergere verso le economie più prestanti, aumentando la loro competitività. È ancora tutto da definire, ma resterà all'interno del bilancio Ue, da cui prenderà risorse da stabilire.

Il resto delle riforme erano ampiamente annunciate, come il il 'backstop', o paracadute finale, per il fondo salva-banche (Srf), che interverrà in caso di crisi di una banca grande, se il fondo Srf non dovesse bastare. Ma non si sa né quanto sarà grande, né quando entrerà in funzione: i ministri ne discuteranno in futuro. Anzi, l'entrata in vigore dipenderà dai progressi sulla riduzione dei rischi bancari, Npl inclusi. Un altro elemento, poco chiaro e non immediato, è il rafforzamento del fondo salva-Stati Esm: vengono semplificati i criteri che un Paese deve rispettare per accedere agli aiuti 'precauzionali', ma viene messo un grande accento sul rispetto delle regole di bilancio e sulla sostenibilità del debito. Restringendo di fatto la possibilità di accedervi, come chiedevano i Paesi del Nord.

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COMMENTI
 

Danny50 5 anni fa su tio
Altro che andare avanti. State andando a catafascio.
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