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UNIONE EUROPEAFinisce l'era del Quantitative Easing

13.12.18 - 14:01
La Banca centrale europea porterà a zero, a partire dal primo gennaio, gli acquisti netti di bond e ha lasciato invariati i tassi d'interesse
Keystone / EPA
Finisce l'era del Quantitative Easing
La Banca centrale europea porterà a zero, a partire dal primo gennaio, gli acquisti netti di bond e ha lasciato invariati i tassi d'interesse

FRANCOFORTE - La Banca centrale europea (Bce) porterà a zero, a partire dal primo gennaio, gli acquisti netti di bond. Finisce l'espansione di bilancio attraverso il Quantitative Easing, anche se la Bce continuerà a reinvestire i titoli in portafoglio ancora a lungo dopo che saranno risaliti i tassi. Lo ha comunicato la banca stessa.

La Bce ha fatto sapere che «gli acquisti di netti attraverso il programma di acquisto titoli (App) termineranno a dicembre 2018». Allo stesso tempo, il consiglio direttivo «intende continuare a reinvestire la totalità dei rimborsi di capitale, derivanti dai titoli acquistati che arrivano a scadenza, per un periodo prolungato dopo che avrà iniziato ad alzare i tassi d'interesse principali, e in ogni caso per tutto il periodo necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario».

Tassi invariati - In linea con le attese del mercato, la Bce ha lasciato i tassi d'interesse invariati: il tasso principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%.

La Banca centrale europea ha inoltre confermato che i tassi di interesse rimarranno fermi fino all'estate del 2019. In una nota diffusa al termine della riunione di politica monetaria l'Eurotower ribadisce che i tassi di interesse si manterranno «su livelli pari a quelli attuali almeno fino all'estate del 2019 e in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l'inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine».

La domanda interna sostiene la crescita - «Anche se i dati sono più deboli di quanto atteso, a fronte di una domanda estera e di fattori specifici di Paesi e settori, la domanda interna sottostante continua a sostenere l'espansione e a spingere gradualmente l'inflazione», ha spiegato il presidente Mario Draghi.

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