Confermato il fermo del 36enne ma è caduta l'aggravante della cessione di stupefacente a minore
ROMA - Marco, il pusher italiano arrestato in seguito all'inchiesta sulla morte della giovane Desirée a Roma, resta in carcere ma secondo il giudice per le indagini preliminari non fu lui a cedere la droga poi risultata fatale alla 16enne.
Al termine dell'interrogatorio di convalida del fermo è caduta infatti l'aggravante della cessione di stupefacente a minore. Il 36enne sostiene di non essere stato presente la notte della tragedia.