Lo denuncia un rapporto commissionato dallo stesso Parlamento britannico e affidato a un comitato indipendente guidato dall'alto magistrato Laura Cox
LONDRA - Casi di "bullismo e di molestie sessuali" vere e proprie tollerate o insabbiate per anni all'interno del palazzo di Westminster nel nome di una cultura di diffusa omertà: improntata a «deferenza, sottomissione, acquiescenza, silenzio». Lo denuncia un rapporto commissionato dallo stesso Parlamento britannico e affidato a un comitato indipendente guidato dall'alto magistrato Laura Cox.
Il documento, che si riferisce in particolare alla Camera dei Comuni - dopo gli scandali portati alla luce nel mesi scorsi dai media, con il coinvolgimento di politici e funzionari, e in veste di vittime anche di stagiste, collaboratori e collaboratrici parlamentari, giornaliste - è stato reso noto oggi. Vi si invoca «un cambiamento culturale ad ampio raggio», oltre agli interventi normativi e disciplinari già annunciati o adottati dalla presidenza e nei codici di condotta dei partiti politici per cambiare a fondo le cose.
Laura Cox osserva che gli abusi sono propri di «ogni ambiente di lavoro, ma evidenzia i meccanismi inefficaci e la mentalità specifica dei Comuni come un caso a sé, da affrontare seriamente».
«Non si tratta di demonizzare un'intera istituzione, ma di combattere i comportamenti inaccettabili di alcuni, inclusi alcuni degli eletti, che ne minano l'autorità». E che nascono, a giudizio della commissione, anche dall'attitudine a interpretare il lavoro parlamentare come un privilegio piuttosto che un servizio.
I risultati di una seconda inchiesta interna, relativa alle accuse storiche e più centrata sulle responsabilità individuali del passato, sono intanto attesi nei mesi prossimi.