Kaylene Bowen-Wright è stata condannata a 6 anni per aver costretto il figlio a subire innumerevoli trattamenti e aver rovinato la sua salute
DALLAS - Una madre texana è stata condannata a sei anni di carcere per aver costretto il figlio, nei primi suoi otto anni di vita, a subire 320 visite ospedaliere e ben 13 interventi chirurgici nonostante fosse perfettamente sano.
La donna, che si era dichiarata colpevole lo scorso agosto, è stata giudicata lo scorso venerdì da un tribunale di Dallas. Rischiava una pena fino a 20 anni di reclusione.
Gli investigatori hanno accusato Kaylene Bowen-Wright di aver costretto il piccolo Christopher a trascorrere i suoi primi otto anni di vita dentro e fuori da cliniche e ospedali: la donna sosteneva che il piccolo avesse problemi di cuore, il cancro e la distrofia muscolare. Il bimbo è stato rimosso nel 2017 dalla casa materna dopo la segnalazione ai servizi sociali di un ospedale, che ha garantito che il piccolo stava bene.
I numerosi trattamenti inutili hanno danneggiato la salute del bimbo: è stato esposto numerose volte a radiazioni, ha contratto la sepsi e ha sofferto di coaguli di sangue, secondo quanto venuto a conoscenza della Nbc News. Inoltre Christopher è stato intubato e costretto dalla madre a usare una sedia a rotelle. Secondo un esperto Bowen-Wright soffrirebbe della sindrome di Münchhausen per procura, una condizione psichica nella quale una persona attribuisce i sintomi di una malattia inesistente alla persona di cui si prende cura.
Il padre di Christopher ha testimoniato in aula di aver passato anni portando il figlio dentro e fuori dagli ospedali: «Troppa manipolazione, troppe bugie» ha ammesso. «Non sapevo cosa fare». Ora il bambino ha compiuto 10 anni, sta bene ed è felice, assicura l'uomo.