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ITALIALampedusa, attesa una "soluzione diplomatica"

27.06.19 - 11:34
Il ministro Matteo Salvini vuole una ridistribuzione dei 42 migranti che coinvolga Olanda e Germania
keystone-sda.ch/ (RICCARDO ANTIMIANI)
Lampedusa, attesa una "soluzione diplomatica"
Il ministro Matteo Salvini vuole una ridistribuzione dei 42 migranti che coinvolga Olanda e Germania

LAMPEDUSA - «Buongiorno Ue. Ieri, a causa di un'emergenza, siamo entrati nelle acque italiane. La guardia costiera e la Guardia di finanza sono stati a bordo. Abbiamo aspettato una notte, non possiamo più aspettare. La disperazione delle persone non è qualcosa con cui giocare». Lo scrive la ong tedesca Sea Watch in un tweet, mentre la nave è ferma da ieri appena fuori dal porto di Lampedusa col divieto di sbarcare.

Il punto - La Sea Watch, 24 ore dopo aver violato i divieti d'ingresso nelle acque territoriali italiane, non ha ancora un porto dove attraccare e sbarcare i 42 migranti soccorsi due settimane fa: la nave si trova infatti a circa un miglio dalla banchina dell'isola e, al momento, né Guardia Costiera né Guardia di Finanza hanno ricevuto indicazioni affinché la situazione possa sbloccarsi rapidamente.

Le soluzioni possibili, scartando ovviamente l'ipotesi che la Sea Watch si allontani da Lampedusa alla ricerca di un porto diverso, sono al momento due: quella prospettata dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, vale a dire un accordo 'diplomatico' con l'Ue per la ridistribuzione dei 42 migranti che coinvolga Olanda e Germania, o un provvedimento di sequestro della polizia giudiziaria o dell'autorità giudiziaria che, come già avvenuto proprio per la Sea Watch ma anche per la nave di Mediterranea Saving Humans 'Mare Ionio', consentirebbe di far arrivare l'imbarcazione in porto e far scendere i migranti.

Al momento però, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, non è stata formalizzata alcuna denuncia né nei confronti della capitana Carola Rackete, che rischia oltre al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina anche la contestazione del reato di mancato rispetto dell'ordine di arrestare l'imbarcazione da parte di una nave da guerra come già successe per comandante e capo missione della Mare Ionio, né dell'equipaggio. L'indicazione, sempre secondo quanto si apprende, è quella di attendere che la situazione si sblocchi per via diplomatica. Anche se, ragiona una fonte, «l'attesa non può essere infinita».

Allo stato, infine, non dovrebbe scattare l'arresto per la comandante: dal punto di vista penale, viene fatto notare, la situazione è identica a quelle precedenti che hanno coinvolto sia la Sea Watch sia la Mare Ionio e in nessuno di quei casi sono stati presi provvedimenti analoghi.

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