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PROCESSO TAMAGNIBuchi di memoria per Marko Tomic, poi il ricordo di amici e parenti e la commozione dei genitori

19.01.09 - 15:25
il papà della vittima Maurizio Tamagni con la moglie Annamaria (a destra) all' uscita dell' aula penale del tribunale di Locarno.
Buchi di memoria per Marko Tomic, poi il ricordo di amici e parenti e la commozione dei genitori

LOCARNO - Le comunicazioni tra gli imputati durante la carcerazione alla Farera sono il tema con il quale si è riaperto nel pomeriggio il processo ai tre aggressori di Damiano. Comunicazioni che sono vietate per non inquinare le prove, ciononostante in più di una occasione i tre giovani hanno comunicato tra loro.

Il giudice Ermani ha sottolineato il comportamento scorretto ed in particolare si è concentrato sull'imputato Tomic che, a causa del suo atteggiamento e delle pressioni effettuate sul minorenne incarcerato al piano superiore - comunicazioni di cui si parla in diversi rapporti da parte del corpo di polizia della prigione - è stato trasferito alla Stampa.

Diversi i buchi di memoria non hanno permesso a Marko Tomic di fornire ulteriori particolari du questo episodio. Buchi di memoria  che il giudice ha aiutato a riempire senza nascondere il proprio disappunto.

Dopo il trasferimento Tomic ha scritto una lettera all'allora procuratore Marco Villa proponendo uno scambio: il ritorno alla Farera in cambio di notizie riguardanti diversi furti commessi da almeno una persona presente alla stampa. Informazioni che però Tomic non ha riferito e riguardo le quali, ha dichiarato - rispondendo ad una domanda del suo legale - che nessuno gli ha mai chiesto nulla in proposito.

"Ero nel pallone" ha dichiarato Tomic che è apparso in difficoltà nello spiegare alcuni fatti e nell'evidenziare i comportamenti tenuti. Insomma richieste di scambi e accordi che Tomic stesso ha definito "disperati".

Il giudice Ermani è passato poi alla lettura delle dichiarazioni rilasciate agli inquirenti da amici, insegnanti e conoscenti di Damiano. Dichiarazioni di amicizia e di ammirazione da parte di tutti che hanno definito Damiano come "un ragazzo serio e pacifico".

Dichiarazioni accolte con commozione da parte dei genitori di Damiano che, a pochi metri di distanza, stanno assistendo dignitosamente al processo. Dopo aver letto il ricordo degli amici, il giudice si è rivolto ai tre imputati rivolgendo loro due semplici domande.

"Conoscevate Damiano?" e "Avevate già visto Damiano?". La risposta in entrambi i casi è stata "No".

"Ora lo conoscete", è stata la risposta del giudice.

RED

Foto Ti Press/ Samuel Golay

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