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CANTONELac, una prima assoluta: l'orchestra entra nella buca

03.03.16 - 06:00
Accadrà con l'Orchestra della Svizzera italiana. Un appuntamento imperdibile sabato 5 marzo alle 20.30 al Lac di Lugano
I danzatori della Compagnia Virgilio Sieni. (Foto Casaluci)
Lac, una prima assoluta: l'orchestra entra nella buca
Accadrà con l'Orchestra della Svizzera italiana. Un appuntamento imperdibile sabato 5 marzo alle 20.30 al Lac di Lugano

LUGANO - In un’unica serata avremo così modo di assistere a un progetto che amalgama grande musica, con l’Osi - per la prima volta nella buca d’orchestra della Sala Teatro del Lac - diretta da Yanniss Pouspourikas, e danza contemporanea, con due straordinarie coreografie messe a punto da Virgilio Sieni.

Ne abbiamo parlato con Carmelo Rifici, direttore di LuganoInScena.

Signor Rifici, perché non dobbiamo assolutamente perderci l’appuntamento?

«Perché è sempre un'esperienza importante vedere come musica e danza interagiscono. Quando poi la serata è legata a due compositori come Stravinskij e Debussy e a suonarla è l'Orchestra della Svizzera italiana, diretta da Yannis Pouspourikas, credo che il pubblico non potrà che essere suggestionato favorevolmente. Virgilio Sieni - oltre a essere il Direttore della Biennale Danza di Venezia, un'istituzione importante - è un coreografo contemporaneo, che lavora sul rapporto tra gesto e musica in una maniera assolutamente personale e anticonvenzionale».

Come ha preso vita il progetto? 

«Il Lac ci richiede di far dialogare le diverse arti, soprattutto i diversi settori che lo abitano e che gli danno l'anima. La collaborazione di LuganoInScena con la compagnia e l'orchestra residenti mi sembra non solo ovvia, ma auspicabile. Con la Compagnia Finzi Pasca lavoriamo già da diverso tempo, con l'Osi è il primo esperimento, che ci auguriamo abbia lunga vita. Il Lac inoltre ha un'altra missione: far conoscere la danza in tutti i suoi aspetti, soprattutto quelli legati ai maestri contemporanei, per questo ho chiesto a Virgilio Sieni di lavorare insieme a noi, ha la competenza giusta e un'alta sensibilità. Inoltre, ha un modo nuovo di intendere la danza e prima o poi a Lugano questo aspetto doveva arrivare. È il Direttore della Biennale Danza di Venezia: ci porta anche una certa visibilità internazionale». 

Lei ha già avuto modo di assistere alle prove della nuova produzione messa a punto da Sieni? Cosa può anticipare?

«La coreografia su Debussy è un preludio al “Sacre du Printemps” di Stravinskij e di conseguenza va vissuta come il momento dell'inizio, della partenza del gesto. È un modo inusuale e fortemente antropologico di utilizzare il movimento dei danzatori. Sieni è noto per la sua ricerca di un rito contemporaneo, assolutamente non tradizionale. “La mer” (di Debussy) ha suggestionato molto il lavoro di Sieni, che crea un mondo sospeso e sorprendente, mentre “Le Sacre” rompe il preludio e dà forza e movimento».

Per la prima volta vedremo l'Osi nella buca d'orchestra del Lac. Cosa può dire al riguardo?

«È una sorpresa per tutti, per noi soprattutto: il suono arriverà dal luogo teatrale destinato da sempre alla musica lirica. Penso che sarà commovente sentire la sala del Lac suonare così. È un “preludio” appunto a nuove possibilità: balletti più impegnativi, la lirica...». 

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