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LUGANO"Non c'è tempo, Amore" a teatro

28.02.11 - 14:57
"Non c'è tempo, Amore" a teatro

LUGANO - Martedì 1 e mercoledì 2 marzo prossimi, alle 20.30 al Teatro Cittadella, il programma “TeatralMente” di LuganoInScena mette in scena “Non c’è tempo, Amore”, brillante commedia di Lorenzo Gioielli interpretata dalla figlia d’arte Amanda Sandrelli con Blas Roca Rey, Edy Angelillo e lo stesso Lorenzo Gioielli, che ne cura anche la regia.   

“Non c’è tempo, Amore” è una brillante commedia fresca di scrittura (ha debuttato nell’aprile 2010) che dimostra come sia vivace e interessante la nuova drammaturgia italiana a dispetto di chi si ostina a credere il contrario

L'opera è scritta da Lorenzo Gioielli, classe 1961, formatosi come attore alla “Bottega teatrale” di Firenze, allora diretta da Vittorio Gassman e Giorgio Albertazzi, che ha scoperto tardivamente, ma felicemente, la sua vocazione di regista e soprattutto di autore.

La storia è quella di Edoardo Massimi, medico generalista di mezz'età con una virtù: legge nel pensiero dei propri interlocutori. Non l'ha mai confessato a nessuno, ma la cosa gli ha causato un sacco di problemi, soprattutto con le donne. Un vecchio amico, Rudy, un giorno va a farsi visitare perché sua moglie Gemma, che Edoardo non ha mai voluto conoscere per il timore di venire a conoscere imbarazzanti segreti che poi per lealtà dovrebbe rivelare all'amico, è convinta che Rudy soffra di satiriasi.

Un giorno Edoardo incontra casualmente una donna di cui non riesce a leggere il pensiero: forse ha trovato finalmente l'amore. Purtroppo lei lo rifiuta, gettandolo nello sconforto. Per consolarlo Rudy invita Edoardo a cena a casa sua: gli farà conoscere sua moglie e una sua amica. Ma la serata svelerà molti segreti che cambieranno per sempre la vita dei quattro.

“Non c'è tempo, amore” è la fotografia della generazione che si sta impossessando delle leve del potere: quella dei quaranta – cinquantenni, una generazione che secondo l’autore della commedia “si è lasciata vivere con una certa ingenua indifferenza, finché si è accorta che il tempo a sua disposizione stava terminando”. Ma a guardare bene la commedia parla di tutti coloro che arrivano a quell'età, felicemente sposati, oppure solitari, o magari innamorati dell'amore, tutti coloro che si trovano a confrontarsi con una giovinezza che non c'è più e con una discesa anagrafica che si rifiuta, per cui non ci si sente pronti, per cui, forse, non si è mai pronti. Si ha anzi voglia di ricominciare da capo, ma ormai è tardi, non c'è tempo. O forse sì, ma accettando la nuova condizione e continuando, semplicemente, a vivere con una maggiore consapevolezza. Con amore, appunto.

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