Cerca e trova immobili

LOCARNOSandokan diventa ecologista: "Lasciamo in pace le tigri"

06.08.11 - 16:31
Kabir Bedi è a Locarno per parlare di Bollywood. "Chiamatemi pure Sandokan, ma salviamo le tigri"
None
Sandokan diventa ecologista: "Lasciamo in pace le tigri"
Kabir Bedi è a Locarno per parlare di Bollywood. "Chiamatemi pure Sandokan, ma salviamo le tigri"

LOCARNO - L’appello è eclatante. Lui che – televisivamente parlando - per anni ha combattuto le tigri della Malesia, oggi a distanza di 30 anni da quelle lotte arriva a dire di lasciare in pace le tigri. “Dobbiamo proteggerle, ce ne sono appena mille nel mondo e se loro spariscono sarebbe una grande tragedia. Attiviamoci a proteggere le tigre con tutte le nostre forze”.

È un Sandokan ecologista quello che incontriamo a Locarno. È qui per parlare di Bollywood. Difficile chiamarlo Kabir Bedi. Per noi tutti lui resta Sandokan.  Un personaggio che a Kabir Bedi ha dato fama e soldi, ma che spesso gli ha messo non poche barriere professionali.

“Continuano a chiamarmi Signor Sandokan, e  rispondo sempre con gratitudine, umiltà e gioia. La cosa non mi disturba. Sandokan è stato molto importante perchè mi ha dato molte possibilità. Mi ha aperto le porte del cinema occidentale. Inizialmente e’ stato un problema perchè i produttori non credevano in me e non riuscivano a pensare a un taxista romano con la faccia di Sandokan. Un problema che sono riuscito a superare grazie al mio lavoro negli Stati Uniti e in Inghilterra”.

Eppure lei ha fatto una trentina di film di Bollywood. Che ricordo ha di quesi film?
“Bollywood  fa parte della tradizione indiana. Non è vero che sono film tutti uguali. Certamente esistono temi ricorrenti come l’amore e l’azione, ma ogni film ha una sua storia. A chi dice che sono piene di canzoni, rispondo che anche nell’Opera gli attori cantano. È il secondo mercato cinematografico al mondo, dopo quello di Hollywood.  Piace non solo in India, ma anche  in altre nazioni come Pakistan, Bangladesh, Nepal, i Paesi Arabi, e agli oltre 25 milioni di indiani sparsi nel mondo. Sono film che fanno riflettere su argomenti  seri attraverso il divertimento”.

Mi risulta che in India gli attori di Bollywood sono quasi delle divinità. Si sente anche lei una divinità?
“Non mi sento una divinità. Per me fare l’attore è solo un lavoro da fare con dignità. È vero che in India il fenomeno del divismo è molto forte. Esistono attori che non possono nemmeno camminare per strada. Io fortunatamente posso farlo tranquillamente, e nessuno arriva a strapparmi la camicia. Si limitano a strette di mano e a complimenti. Non ho nessun senso di superiorità e metto sullo stesso piano il venditore di panini del McDonalds e BradPitt.

In pochi sanno che Sandokan, sorry Kabir Bedi,  è un uomo socialmente impegnato.
“L’attore oltre a recitare deve rendersi anche utile. Io lo faccio. Ho scelto di stare dalla parte della Birmania, ho simpatia per la causa del Tibet, sono un fan del Dalai Lama e credo nel buddismo tibetano, mi occupo di progetti per bambini in paesi in difficoltà, e seguo una Fondazione creata da mia figlia per aiutare donne in villaggi sottosviluppati., aiutiamo le donne insegnamo dei mestieri”.

Cisono stati diveri registi di Bollywood che sono venuti a girare i loro film in Ticino. Perchè piace così tanto il nostro paesaggio?
“Bollywood  ha sempre amato molto la Svizzera. Tutto è iniziato nel momento in cui non abbiamo più potuto usare le montagne e i laghi del Kashmir, e allora siamo tutti andati in Svzzera. Personalmente sono stato diverse volte a Interlaken, sullo Jungfrau. Il Ticino ha delle location bellissime e non esiste una sola ragione per non venrie qui a girare un film, se c’è la possibilità per farlo. Mi piace molto questa regione”.

A guardarla è una persona che trasmette serenità. Un’immagine molto lontana da Sandokan. Qui siamo sempre di corsa e combattiamo con il tempo. Lei che ha rapporto ha con il tempo?
“È un rapporto profondo. Se riflette bene tutto ciò che abbiamo è il tempo. E il tempo passa. L’età che avanza non è una cosa facile da accettare. Ma sono dell’idea che il  tempo deve aiutarci a cambiare sempre in meglio”.

Sal Feo

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE