Cerca e trova immobili

L'OSPITEIl gruppo di lavoro sui criminali stranieri si fa beffe della volontà popolare!

04.07.11 - 11:55
Luca Paltenghi, Segretario generale Giovani UDC Svizzera
Ti-Press Gabriele Putzu
Il gruppo di lavoro sui criminali stranieri si fa beffe della volontà popolare!
Luca Paltenghi, Segretario generale Giovani UDC Svizzera

Il 28 novembre 2010, il sovrano ha chiaramente accettato con il 52.3% di sì l'iniziativa popolare lanciata dall'UDC “per l'espulsione degli stranieri che commettono reati” e ha al contempo respinto con il 52.6% il relativo decreto federale (bocciato da tutti i cantoni), elaborato dal parlamento nel tentativo di contrastare l'iniziativa. Questo controprogetto è stato riconosciuto dal popolo come uno specchietto per le allodole, una versione annacquata dell'iniziativa che sostanzialmente non avrebbe inasprito il sistema vigente in materia di espulsioni.

Ora, a diversi mesi dalla votazione, il gruppo di lavoro del Dipartimento federale di giustizia e polizia istituito dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga, composto da cinque avversari e due fautori dell'iniziativa, ha presentato il suo rapporto, proponendo quattro varianti per l’applicazione dell’iniziativa. Il gruppo di lavoro raccomanda di privilegiare le opzioni che rispettano il diritto internazionale non imperativo e basate sulla gravità della pena. In sostanza, esso chiede che l'espulsione venga pronunciata unicamente in caso di una condanna ad una pena privativa della libertà di almeno sei mesi, il che equivarrebbe a ridurre drasticamente il numero delle espulsioni e a svuotare di senso l'iniziativa: è palese infatti quanto la legislazione penale e i tribunali elvetici siano buonisti e permissivi! Tale richiesta corrisponde a grandi linee a quanto proposto nel controprogetto rifiutato in votazione, e farebbe entrare dalla finestra ciò che il popolo non ha voluto far entrare dalla porta!

Inoltre, la clausola del rispetto del diritto internazionale non imperativo proposta dal gruppo di lavoro non farebbe altro che restringere le possibilità di espulsione di un criminale straniero. Al fine di garantire i diritti intangibili di queste persone è sufficiente il rispetto dello ius cogens, ovvero di quel nucleo di norme internazionali di natura imperativa che non possono in nessun caso essere violate. Occorre ricordare che l’iniziativa rispetta pienamente il diritto internazionale cogente. Il progetto di modifica del Codice penale presentato inizialmente dai due rappresentanti UDC nel gruppo di lavoro sottolineava d’altronde chiaramente all’art. 73quinquies il fatto che un’espulsione non potesse prevalere sul diritto internazionale imperativo, e ricordava quali esempi il divieto della tortura, del genocidio, della schiavitù, nonché il divieto dell’espulsione verso uno stato nel quale la persona rischia la tortura o la morte (principio del non refoulement, cfr. http://www.svp.ch/display.cfm/id/101439).

Dopo la votazione sull'iniziativa contro l'edificazione di minareti, che da novembre 2009 vaga tra Berna e Strasburgo in attesa di una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, assistiamo quindi ad un nuovo tentativo dei partigiani del politicamente corretto di mistificare la realtà e di farsi beffe della volontà popolare chiaramente espressa in occasione della votazione del 28 novembre 2010. Chi ha votato in favore dell’iniziativa, e chi ha a cuore il rispetto della volontà popolare, ne prenda atto e ne tragga le dovute conclusioni.

Foto Ti-Press Gabriele Putzu

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE