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TICINOVia dal nucleare, "Energia in mano ai cittadini, non alle lobby"

15.03.11 - 16:39
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Via dal nucleare, "Energia in mano ai cittadini, non alle lobby"

BELLINZONA - La mobilitazione antinuclearista è all'attacco, anche in Ticino. I Verdi ticinesi hanno indetto per San Giuseppe una manifestazione di piazza alla quale sono invitati tutti coloro che, una volta per tutte, vogliono sbarazzarsi del nucleare. Il Movimento per il Socialismo ha espresso oggi la sua intenzione di partecipare alla manifestazione di sabato. MPS che si riunirà giovedì per delineare a livello organizzativo e politico le strategie della sua azione.

Il disastro nucleare che si sta consumando in Giappone è ancora incalcolabile. Oltre alla forza distruttiva della natura, che ha provocato un milione di senza tetto e migliaia di vittime, si aggiunge l'incidente nucleare.

Per l'MPS è ora di voltare pagina: basta nucleare, basta alle lobby che la sostengono. Matteo Pronzini è convinto: "Questa è l'occasione per cambiare il nostro modo di pensare, di interpretare il mondo".

Pronzini, in Svizzera, come ormai siamo abituati, il nostro stato ci rassicura e ci dice che da noi, incidenti come quelli in Giappone, non potranno mai succedere. Lei si sente tranquillo?
"Beh, anche in Giappone dicevano che le centrali erano sicure e non sarebbe mai potuto succedere niente. Tutte frottole".

La necessità però è di trovare un'alternativa al nostro modo di vivere, di consumare. Come fare?
"Dobbiamo iniziare a renderci conto che in Giappone la situazione è catastrofica. Il punto di partenza è questo. L'energia nucleare è un rischio troppo grande e che porta al disastro. Dobbiamo trovare delle soluzioni alternative".

"Eppure nella nostra società, da destra a sinistra, il ritmo della crescita e dell'aumento produttivo sono valori irrinunciabili"
"Chi l'ha detto questo?"

Quando si parla della crescita economica sindacati e padroni sono uniti nel trovare soluzioni che diano lavoro agli operai e facciano guadagnare di più gli imprenditori...
"Il problema è che ora, la soluzione è drammatica. Dobbiamo trovare altre soluzioni".

Sì, ma come fare a trovare altre soluzioni? A compensare la perdita di produzione di energia dal nucleare?
"Dobbiamo trovare fonti di energia alternative, evitare gli sprechi e cambiare i nostri metodi produttivi, spesso dannosi per l'ambiente. E con questa emergenza spero che si riesca, finalmente, a rivedere tutta l'impostazione della nostra società".

E quindi anche dei nostri consumi? Noi non stiamo rinunciando a niente, in fatto di energia elettrica che consumiamo ogni giorno...
"Sì, ma il problema non è quello. Dobbiamo impostare le cose diversamente, a cominciare dai grandi numeri. Questo tipo di società basata sulla ricerca sfrenata del profitto ci sta portando alla distruzione".

E qual è il suo tipo di società ideale?
"Una società in cui al centro del suo essere ponga l'uomo e i suoi bisogni reali, non quelli indotti. Perché importare l'acqua minerale dal sud Italia, quando ne abbiamo già qui in abbondanza? Cambiare sistema, da costruire, sviluppare, tutti insieme. Un sistema che tenga conto dell'essere umano e della natura".

Mi sa molto di vecchia DDR: "Der Mensch steht im Mittelpunkt der sozialistischen Gesellschaft (L'uomo è al centro della società socialista)
"No, guardi. La DDR è un altro esempio da non seguire. Cernobyl è capitato in un paese dove c'era un sistema economico non basato sul sistema capitalistico, ma in cui non vi era neppure la democrazia. Al centro della società non vi era l'uomo, bensì gli interessi di una casta oligarchica burocratica".

E cosa fare?
"Dobbiamo prendere atto che l'energia atomica è troppo rischiosa. Noi non sappiamo ancora delle conseguenze drammatiche che ci saranno tra qualche mese. Dobbiamo fare un programma d'uscita dal nucleare e creare nuove possibilità di occupazione, grazie allo sviluppo di energie verdi".

Attraverso la rinazionalizzazione delle aziende elettriche in Europa?
"Certo. Noi ci siamo sempre battuti per mantenere pubblica l'energia. L'energia elettrica, così come altri settori fondamentali e strategici per uno stato, deve restare nelle mani dei cittadini e non strumento di speculazione che ha portato a quello che è successo in Giappone".

p.d'a.

Foto d'archivio (Keystone)

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