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SVIZZERA/ITALIA"Sì, ho comprato sesso in Svizzera da un uomo che in chat usava il nickname "Dad of Spain"

06.03.11 - 18:35
La testimonianza di un maestro italiano arrestato per pedofilia: "Dall'uomo in Svizzera ho comprato la possibilità di fare foto al figlio"
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"Sì, ho comprato sesso in Svizzera da un uomo che in chat usava il nickname "Dad of Spain"
La testimonianza di un maestro italiano arrestato per pedofilia: "Dall'uomo in Svizzera ho comprato la possibilità di fare foto al figlio"

MATERA - "Ho comprato sesso in Svizzera da un papà che ha venduto il suo bambino per 300 euro". Lo ammette un maestro, 30 anni, originario della Basilicata.  A riportare la sua testimonianza è il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. Il maestro era stato arrestato la scorsa estate per reati di pedofilia su internet e nelle sue testimonianze rivela anche alcuni metodi di ricerca sul web, in particolare parla di un incontro su una chat di internet con un uomo in Svizzera, con il quale aveva preso accordo per un appuntamento reale.

Il maestro ha raccontato agli inquirenti della procura di Matera di aver conosciuto un certo Dave, residente in Svizzera che nelle chat si faceva chiamare "Dad of Spain". Questi ha accettato di vendere un rapporto sessuale con il figlio, e la possibilità di scattargli delle foto, per poche centinaia di euro ed il maestro, una volta fissato l'appuntamento, da Matera si è recato nel piccolo paese della Svizzera.

Il maestro non ha ricordato il nome del paese ma la sua presenza in Svizzera è certa in quanto ha provato di avere utilizzato un bancomat per prelevare i soldi necessari al pagamento della prestazione. Gli agenti della polizia postale di Matera quella traccia bancaria l’hanno già riscontrata. Una volta giunto in paese, è stato accompagnato da Dave a casa dove, dice il maestro "mi ha fatto giocare con suo figlio".

Un ragazzino che in quei minuti ha dormito sempre, forse addormentato con medicinali dal padre. Le indagini sono in corso e Dave è ora ricercato dall'Interpol.  Le foto scattate dal maestro sono state poi messe in rete. Il materano dopo averle scattate le ha conservate nell'hard disk del suo computer, nella cartella “Aron”, il nome finto che Dave dava al suo bambino. Le foto sono state recuperate mentre la caccia all'uomo è in corso.

 

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