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LUGANOLo sdegno di una madre: "Via quei cartelli"

04.11.09 - 12:51
È iniziata una campagna pubblicitaria di manifesti non firmati con scritto "I disabili sono inutili" e "non vogliono lavorare"
Ticinonline Manuel Meleleo
Lo sdegno di una madre: "Via quei cartelli"
È iniziata una campagna pubblicitaria di manifesti non firmati con scritto "I disabili sono inutili" e "non vogliono lavorare"

LUGANO - "I disabili sono inutili, e inutili sono anche gli anziani, i drogati, i sieropositivi, i malati terminali, e anche tu che hai pubblicato questo cartello sei inutile". Sono parole ferite, quelle che escono da una mamma di nome Maria. Maria ha una figlia disabile di 14 anni; mentre camminavano insieme con il figlio di 17, domenica, si sono imbattuti in uno dei cartelloni con la scritta "I disabili sono inutili", che da qualche giorno sono apparsi a Lugano come in altre città svizzere.

"Sicuramente si tratta di una pubblicità provocatoria - dice Maria. Non ho dubbi che chi scrive, probabilmente l'Ufficio dell'Assicurazione Invalidi, non pensa ciò che si legge sui manifesti. Però è una questione delicatissima; una campagna provocatoria si può fare, ma in un altro modo: io così provo offesa e sofferenza".

Non basta sapere che è una provocazione?

"No. Mio marito guida i bus, fa la linea del Lungolago. Ogni dieci minuti un cartello gli si para davanti con la scritta "tua figlia è inutile, tua figlia non serve a niente, tua figlia non ha voglia di lavorare". Sappiamo che aggiungeranno una frase o un'immagine che rovescerà il significato di questa provocazione, ma soffriamo ugualmente. Ci ricorda che esistono persone che considerano nostra figlia un essere inutile".

Pensa che la campagna possa rivelarsi controproducente?

"Certo: non è detto che tutti capiscano le provocazioni. Qualcuno può fermarsi al primo senso di ciò che sta scritto. In tal caso la campagna pubblicitaria ha fallito: ha disinformato e non si scherza con queste cose. Oppure, prendiamo un turista che passa da Lugano, lui non leggerà mai il seguito. Potrebbe pensare che gli svizzeri fanno campagne contro i disabili".

Che effetto le fa pensare a sua figlia come una 'persona inutile'?

"Nicoletta ha un ritardo mentale e dei problemi di autismo, ma in 14 anni è migliorata moltissimo. Frequenta l'Otaf e con dei buoni educatori e buoni programmi ha imparato a leggere e scrivere e forse lavorerà nella gastronomia o nella sartoria. E comunque, è così importante essere utili? Loro intendono produttivi, economicamente utili alla società. Ma Nicoletta è preziosa per ben altro: mi ha insegnato le cose importanti della vita. Per esempio che i sentimenti contano di più dei soldi.

s.r.

Foto Ticinonline / Manuel Meleleo

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