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TICINOCrisi del latte, mucche nel cuore di Lugano

23.10.09 - 12:25
Uno scenario insolito quello di questa mattina in Piazza Manzoni: agricoltori, mucche e trattori nel centro cittadino
Ticinonline / Manuel Meleleo
Crisi del latte, mucche nel cuore di Lugano
Uno scenario insolito quello di questa mattina in Piazza Manzoni: agricoltori, mucche e trattori nel centro cittadino

LUGANO - La crisi del latte sbarca in Piazza Manzoni e lo fa con le dirette protagoniste fornitrici di latte: le mucche. Era uno spettacolo piuttosto insolito quello che si è visto questa mattina  nella suggestiva cornice di piazza Manzoni. Con una decina di agricoltori, un paio di mucche e un trattore per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla crisi del latte che ha coinvolto non solo la Svizzera, ma tutti i paesi europei, tanto che lunedì a Lussemburgo migliaia di produttori di latte hanno letteralmente assediato il Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Unione Europea lanciando di uova, bottiglie, arance, paglia e vernice nera.

Niente di tutto ciò questa mattina in piazza Manzoni, dove l'atmosfera era più bucolica. "Non siamo qui per parlare di problemi, ma di soluzioni – ha spiegato Giovanni Berardi di Agrifutura - l'obiettivo è di sensibilizzare sulla necessità di un prezzo equo per il latte di almeno un franco al litro, in maniera tale da poter salvaguardare la produzione locale. Inoltre vogliamo  far conoscere la qualità del latte crudo e promuovere le vendita diretta in fattoria".

Accanto a Piazza Manzoni questa mattina gli agricoltori hanno servito il latte ai passanti e offerto anche panini al latte: "Tra i nostri obiettivi - spiega ancora Giovanni Berardi - c'è anche quello di convincere i panettieri ad usare latte fresco per la produzione del pane, anziche quello in polvere come spesso avviene".

Per tentare di sbloccare la crisi del latte, il Consiglio federale ha deciso in questi giorni un credito di 28 milioni di franchi "per misure atte a coadiuvare gli sforzi del  settore nella stabilizzazione dei mercati". 18 milioni saranno utilizzati per indurre l'industria alimentare a utilizzare materie  prime indigene - soprattutto burro, latte in polvere e cereali panificabili - al posto di merci importate.

 

sa. fe

 

Foto d'apertura: Ticinonline / Manuel Meleleo
 

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