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AgendaIl ritorno dei Gotthard: "Ecco perchè è difficile esibirsi in Ticino"

19.08.09 - 08:20
Mattia Gobbi
Il ritorno dei Gotthard: "Ecco perchè è difficile esibirsi in Ticino"

LUGANO  - Sono arrivati a bordo delle loro Harley Davidson per presentare l'ultima fatica discografica. L'appuntamento era al grotto di Leo Leoni ad Oggio. Proprio qui il gruppo rock svizzero più famoso nel mondo, ha presentato alla stampa il loro nono album in studio. Si intitola "Need to believe". Un disco che si muove sul binario dell'ottimismo, ad iniziare già da quel "bisogno di credere" contenuto nel titolo dell'album. "I tempi che stiamo vivendo non sono i migliori. Si continua a parlare di crisi. Noi abbiamo voluto dare un segnale positivo con questo titolo. Dobbiamo sempre crederci per andare avanti, se hai fiducia nelle tue capacità potrai farcela" dice Steve Lee,  vocalist del gruppo, presentando il disco.

Il disco, che uscirà ufficialmente il 4 settembre, si avvale della produzione di Rich Chycki, noto produttore musicale che in passato ha lavorato con artisti come gli Aerosmith, Mick Jagger, P. Diddy.
Un disco che riconferma il fatto che nei Gotthard scorre sangue rock, e che volentieri si lasciano andare a incursioni nel genere più soft e romantico. "Ci abbiamo messo anima e corpo per realizzarlo" sottolinea Steve Lee.

Il disco porterà la band svizzera in giro per l'Europa. La loro tournè che inizierà il 28 agosto ad Andernach, toccherà non solo la Svizzera, ma anche la Germania, la Francia, la Spagna e l'Inghilterra. Assente illustre dal loro tour, il Ticino. "In Ticino è un problema  trovare un giusto promoter in grado di organizzare  uno show di grandi dimensioni come quelli che solitamente proponiamo noi, e poi mancano anche le infrastrutture adatte" spiega Steve Lee, che ha tuttavia precisato che il prossimo anno è prevista anche una tappa in Ticino.

 

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