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TICINOBasta avere paura di uscire da sola! A scuola per difendersi dagli aggressori

23.03.09 - 15:46
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Basta avere paura di uscire da sola! A scuola per difendersi dagli aggressori

BELLINZONA - Donne, se per strade incontrate un malintenzionato e vi sentite in pericolo, cercate di scappare e soprattutto gridate “Al fuoco!” Questa è la prima regola che Ivan Scapozza, istruttore della scuola Shotokan di Gordola e responsabile del corso di Difesa personale organizzato dal Cantone, insegna alle sue allieve. “Certo – spiega con velata ironia - perché se si mettessero a urlare ‘Aiuto’ non accorrerebbe nessuno…” Il corso di difesa personale, che per questa sessione si è svolto a Bellinzona e che prossimamente potrebbe tornare nel Sottoceneri, è un corso rivolto principalmente alle donne, anche se è già capitato che vi partecipassero degli uomini, come ci spiega l’istruttore. In questi ultimi anni l’interesse per questo tipo di corso è aumentato, “I corsi sono sempre tutti pieni”, sottolinea Scapozza che spiega questo interesse con l’aumento dei crimini di cui si può leggere sulle cronache di tutti i giorni. Di solito si tratta di donne, giovani o di una certa età, che vogliono semplicemente imparare a proteggersi, ma in alcuni casi si tratta di donne già vittime di un’aggressione o di un tentativo d’aggressione.

In teoria: ‘Mai mettersi in situazioni di pericolo’
Il corso è diviso in due parti, una introduttiva o teorica e una pratica. Quella teorica intende ribadire alcuni concetti che secondo Scapozza possono sembrare evidenti ma che purtroppo ci si dimentica volentieri. Prima di tutto, evitare di trovarsi in situazioni pericolose. In discoteca mai perdere d’occhio il bicchiere per evitare che nella bibita vengano messe le cosiddette droghe dello stupro. Se qualcuno vi segue con l’auto andate in un centro abitato e cominciate a suonare il clacson. Oppure rendere il proprio numero di targa privato (si può fare, basta chiedere a Camorino). Se si cammina su un marciapiede farlo nel senso opposto al traffico, in modo che non si possa essere sorprese da dietro. Quando si parcheggia l’auto evitare d’avere la portiera vicino a un muro, perché se si cerca di scappare l’auto e il muro diventano un trappola pericolosa. Arrivati a casa avere le chiavi già pronte per aprire la porta. Scapozza dà anche un suggerimento per le donne che decidono d’andare in discoteca o ad una serata particolare in cui vogliono vestirsi in modo carino ed essere attraenti: “Io consiglio di cambiarsi direttamente sul posto portandosi i vestiti in un sacchetto, e poi al momento d’andare via ricambiarsi con vestiti meno provocanti”.

In pratica: ‘Colpire viso, inguine e ginocchia’
Dal lato pratico, che è poi la parte principale del corso, Scapozza con l’aiuto di un collaboratore insegna tecniche d’attacco per sorprendere l’aggressore e tecniche di difesa (vedi video allegato). Lo scopo principale è sempre quello: sorprendere l’aggressore per avere il tempo di scappare. L’attacco può essere anche una spinta. Non spingerò sul corpo bensì sotto il mento in modo che la testa andando indietro faccia perdere l’equilibrio al malintenzionato. “Insegno anche come sferrare dei calci o dare colpi con i gomiti”. Le zone da colpire sono principalmente tre: il viso, l’inguine e le ginocchia. Importantissime anche le tecniche di caduta “perché non posso permettermi di cadere battere la testa e rimanere inerme, bisogna quindi evitare di farsi male alla testa”. Per questo se si cade all’indietro bisogna incurvare il corpo e una volta toccato il terreno raccogliere le gambe e fermare l’impatto appoggiando in modo deciso le braccia allargate a terra, tenendo sempre la testa in alto rispetto al terreno. Una volta in terra bisogna sapersi difendere e in questa posizione si può già cominciare a sferrare calci, per esempio. Da terra però bisogna sapersi rialzare il più velocemente possibile e scappare. Per questo durante il corso, l’istruttore insegna anche come scattare in piedi e come scappare. Un altro trucchetto per stordire l’aggressore, se per esempio questo vi abbraccia, è quello di strillare con tutto il fiato che avete in gola nel suo orecchio.

Sangue freddo e allenamento
L’istruttore non dimentica le armi, “se l’aggressore ha un coltello in mano – spiega - bisogna mettersi ad una distanza tale che l’arma non possa raggiungermi. Per quel concerne lo spray al pepe dico sempre che può essere utile, ma non sempre si ha la prontezza di spirito per utilizzarlo. A quel punto lo stesso effetto lo si può avere con lo spray per capelli. Insegno anche a dare delle sberle con una tecnica particolare in modo che si possa fare male all’aggressore”. Difendersi fisicamente è comunque difficile. Avere sangue freddo per reagire non è evidente e una tecnica di difesa per poterla usare efficacemente deve essere ripetuta mille volte. E Scapozza consiglia sempre alle sue allieve di continuare ad provare le tecniche imparate al corso e di tenersi comunque un po’ in forma, “perché quando si tratta di scappare bisogna avere gambe!”. Spesso capita di signore che durante le nostre simulazioni dicono “Ah ma io non ce la faccio ad alzarmi e correre”, ma al momento del pericolo non ci sono scuse - è vero che l’adrenalina da energia che magari non sapevi d’avere - e l’importante è avere la condizione fisica per scappare”. È importante essere coscienti dell’ambiente in cui si è, capire quali sono le vie di fuga. “È inutile per esempio correre verso una porta e cercare di aprirla spingendo quando magari quella porta si apre tirando.” Per queste cose bisogna risvegliare un po’ l’istinto di sopravvivenza delle donne. Donne che spesso, secondo Scapozza non hanno il coraggio di fare del male al proprio aggressore per paura oppure perché non vogliono fare del male. E questo è sbagliatissimo.

 

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