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COMO/LUGANOChiusa l'indagine Crisalide: 10 persone denunciate, danneggiate 400 donne malate di anoressia e bulimia

20.03.09 - 11:09
La Guardia di Finanza di Como ha concluso le indagini dell’operazione denominata "Libera la Crisalide", operazione che avevano come oggetto l'attività delle cliniche Cascina Respau di Como e Sana Vita di Lugano, gestite dal medico Waldo Bernasconi. Il processo nei confronti di Waldo Bernasconi e dei suoi collaboratori coinvolti si svolgerà il 10 giugno a Como.
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Chiusa l'indagine Crisalide: 10 persone denunciate, danneggiate 400 donne malate di anoressia e bulimia
La Guardia di Finanza di Como ha concluso le indagini dell’operazione denominata "Libera la Crisalide", operazione che avevano come oggetto l'attività delle cliniche Cascina Respau di Como e Sana Vita di Lugano, gestite dal medico Waldo Bernasconi. Il processo nei confronti di Waldo Bernasconi e dei suoi collaboratori coinvolti si svolgerà il 10 giugno a Como.

COMO -Le indagini, è stato reso noto oggi, hanno portato alla denuncia di 10 persone per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni di oltre 400 persone, alla truffa aggravata per il conseguimento di indebite erogazioni pubbliche da parte del Servizio Sanitario italiano, nonché alla contestazione, per alcuni dei 10 responsabili, dell’esercizio abusivo della professione di medico e psico-terapeuta.

Tra le 10 persone denunciate, per 4 di loro è scattata pure l'accusa di reato di violenza sessuale ai danni di 12 donne.

I Finanzieri hanno, inoltre, sequestrato due conti correnti bancari, una struttura immobiliare sita a Como ed un appartamento adibito a studio professionale ubicato a Campione d’Italia. Nel corso delle indagini sono stati anche bloccati e posti off-line due siti  internet (www.casadap.it”, “www.sintesiweb.org”) e monitorate transazioni per oltre 13 milioni di euro.

Come avveniva la truffa

Gli inquirenti italiani hanno delineato nel orso delle indagini, le metodologie messe in atto dal sodalizio criminoso. Attraverso dei siti internet venivano pubblicizzate le terapie adottate e messe in pratica presso una “clinica” in Svizzera (la clinica SanaVita di Breganzona, n.d.r.), e un’altra con sede a Como (Cascina Respau, n.d.r) sostenute, entrambe, dall’associazione (sulla carta “senza fini di lucro”) denominata “Forum Crisalide”.

"Il Forum - spiegano gli inquirenti italiani - in particolare si connotava, in un primo momento, come centro di ascolto, con lo scopo di fornire, poi, un supporto psicologico alle persone sofferenti di disturbi dell’alimentazione; in realtà, queste persone – dopo essere state interpellate sulle loro disponibilità economico-finanziarie con le quali avrebbero potuto sostenere le future cure - venivano puntualmente indirizzate alle due strutture, per così dire 'specializzate'".

Le indagini sono proseguite con l’approfondimento circa i metodi di cura adottati nelle cliniche, in particolare quello denominato “neo-reichiano”, il cui ideatore era proprio Waldo Bernasconi, direttore del “Forum Crisalide” e responsabile delle due “cliniche”.

Bernasconi - spiegano l e Fiamme Gialle - "evidenziava, sul proprio sito internet, titoli accademici conseguiti presso alcune università sparse nel mondo ed, in particolare, quelle statunitensi risultando titolare anche di cattedre universitarie in paesi dell’est europeo. Inoltre, il soggetto accostava la sua  figura a quella di famosi psichiatri italiani ed esteri". Alcuni dei responsabili delle due case di cura, tutti di cittadinanza italiana, vantavano titoli analoghi a quelli di Bernasconi.

La fase più complessa delle indagini: le testimonianze delle pazienti

La fase più complessa delle indagini è stata quella dell’acquisizione delle testimonianze delle pazienti. "Una fase - spiegano gli inquirenti - in cui sono risultate di fondamentale importanza la sensibilità, delicatezza e la professionalità dei Finanzieri e del Magistrato inquirente i quali, suscitando fiducia e sicurezza negli interlocutori, hanno potuto apprendere le circostanze (a volte sicuramente dolorose) con le quali erano state effettuate le cure.
A suo tempo, al fine di raccogliere tutte le testimonianze possibili, la Guardia di Finanza aveva messo a disposizione una specifica utenza telefonica (una sorta di telefono rosa per le donne che si erano rivolte fiduciose a questa associazione di psicoterapeuti)".

Particolari metodi di cura:  psicofarmaci, massaggi sessuali

L'inchiesta ha permesso di venire a conoscenza dei particolari metodi di “cura” praticati nelle cliniche che prevedevano, tra l’altro, la prescrizione di psicofarmaci, diete, massaggi terapeutici e, in alcuni casi, anche approcci di natura intima.

In aggiunta alla truffa nei confronti di oltre 400 pazienti, i militari della Guardia di Finanza sono riusciti, attraverso la comparazione dei conti correnti e della copiosa documentazione sequestrata (anche grazie alle rogatorie internazionali e alla collaborazione con la Procura ticinese), a delineare anche l’ipotesi delittuosa della truffa a danno del Servizio Sanitario italiano che si era fatto carico – attraverso 16 Aziende Sanitarie Locali – del pagamento di alcune degenze presso la clinica svizzera (oltre un milione di euro).

Il processo nei confronti di Waldo Bernasconi e dei suoi collaboratori coinvolti si svolgerà il 10 giugno a Como.

 

 


 

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