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TICINOGianluca Bianchi lascia il Partito Comunista

25.01.09 - 14:08
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Gianluca Bianchi lascia il Partito Comunista

BELLINZONA - Il segretario del Partito comunista ticinese, Gianluca Bianchi, ha deciso di lasciare il suo partito. Le dimissioni giungono in seguito ad incomprensioni interne e all'indomani dell'intervista di un altro esponente del partito, Renzo Tagliaferri, apparsa sull'edizione del Corriere del Ticino del 24 gennaio. "Ritengo che con questa intervista si sia delegittimato il partito evitando di portare una proposta importante di fronte ai militanti per offrirla sull’altare della spettacolarizzazione della politica". Bianchi ha spiegato che negli ultimi mesi all’interno del Partito Comunista (sezione ticinese del PSdL) "sono stati vissuti momenti di tensione sfociate dalla preparazione di una mio documento congressuale che  proponeva la costruzione di un blocco sociale di sinistra radicale in Ticino che arginasse le derive populiste e liberiste della destra nel nostro paese". Una riflessione, quella di Bianchi che voleva anche essere una risposta alla crisi finanziaria mondiale e al momento politico seguito allo sciopero delle Officine.

Bianchi ha però deciso di accantonare il progetto perché, spiega l'ormai ex segretario, vi era un forte rischio di spaccatura all'interno del partito. "È dunque con stupore e disorientamento - dichiara Bianchi - che ho letto l’intervista di Renzo Tagliaferri che proponeva in grandi linee il progetto al quale ho dovuto rinunciare a causa proprio delle forti avversità sue e di altri compagni". Avversità che, ricorda Bianchi, avevano maturato in Renzo Tagliaferri la decisione di presentare le proprie dimissioni, mai ritirate, da segretario organizzativo e da membro del comitato cantonale.

"Non posso nascondere - conclude Bianchi - che già negli scorsi mesi le discussioni avute all’interno del Partito avevano logorato parecchio l’entusiasmo che mi aveva permesso di contribuire per quasi dieci anni alla costruzione di un partito comunista capace di affrontare le sfide del nostro tempo. Di fronte  a questa ennesima provocazione,  alla completa mancanza di rispetto verso chi in questo progetto ha creduto e crede realmente e alla spettacolarizzazione fatta di questa proposta non posso che rinunciare ad appartenere a quello stesso partito per il quale negli anni ho lavorato con entusiasmo e passione parimenti alle mie cariche politiche nel partito quale membro del comitato cantonale e di segretario politico".

 

Foto apertura: archivio Ti-Press
 

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