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CONFINEScorie sotto il Sinigaglia, collegamenti con i casi di SLA?

06.12.08 - 12:42
Il manto di gioco dello stadio Cornaredo di Lugano (Archivio Tipress)
Scorie sotto il Sinigaglia, collegamenti con i casi di SLA?
COMO - La storia di Stefano Borgonovo, l'ex attaccante di Giussano che esordì con la maglia del Como nell'82 a neppure 18 anni è quella di un calciatore di successo. L'ex campione, che giocò nella Fiorentina di Baggio e il Milan, è però conosciuto anche per il suo impegno profuso per la ricerca su una terribile malattia, la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). Lo scorso 5 settembre Borgonovo ha annunciato, attraverso un sintetizzatore, di essere stato colpito dalla malattia degenerativa che colpisce il sistema nervoso.

Borgonovo non è il solo ad essere stato colpito da questa malattia. Si calcola che nei calciatori professionisti l'incidenza è di 6,5 volte superiore alla media nazionale. Un fenomeno che solleva molti interrogativi. Secondo un'inchiesta di Rai News24 e riportata dal quotidiano La Provincia di Como, l'uso indiscriminato, soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, di diserbanti, veleni e addirittura di vernici verdi per il maquillage dei campi potrebbe essere una delle cause che portano alla malattia. Non solo. Il giornalista della Rai Angelo Saso, nella sua inchiesta ha scoperto che sotto lo Stadio Sinigaglia si nasconderebbero scorie e sostanze tossiche di diverso tipo: residui della combustione del carbone e più sotto scorie fini di residui delle locomotive, scorie di industrie elettriche, sabbia e argilla. Materiali estremamente tossici, composti da cadmio, silicati di calcio, cromo, nichel, manganese piombo e utilizzati in passato come drenanti provenienti gratuitamente dalle fonderie.


Foto d'apertura: Archivio Tipress (Campo dello Stadio Cornaredo di Lugano)

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