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USAHillary segretaria di Stato? Lei è pronta al sì

18.11.08 - 22:24
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Hillary segretaria di Stato? Lei è pronta al sì
NEW YORK - Hillary Clinton segretaria di stato di Barack Obama? Lei sembra orientata al sì, ma sulla nomina che suggellerebbe la pace tra i due ex rivali delle primarie pesa, ingombrante, il ´fattore Bill Clinton´.

Per l´ex First Lady battuta nella corsa alla Casa Bianca l´alleanza politica fondata sul matrimonio con l´ex presidente si è riproposta negli ultimi giorni, ancora una volta, come una palla al piede.

La vita di Bill dopo la Casa Bianca come filantropo globe-trotter, consulente d´affari e oratore profumatamente pagato pone l´ostacolo maggiore alla nomina di sua moglie, hanno detto al New York Times collaboratori sia di Hillary che di Obama. Alcuni, nel campo del presidente eletto, hanno posto un aut aut: nessuna offerta verrà ufficializzata se prima non saranno stati fugati dubbi sui monumentali problemi da conflitto di interesse legati alle attività di Clinton all´estero.

È un terreno minato. L´anno scorso Bill ha fatto ben 54 discorsi in giro per il mondo che gli hanno portato in tasca oltre 10 milioni di dollari. Ci sono poi i legami da 12 milioni di dollari con il miliardario Ron Burkle (hanno investito a Dubai e comprato quote in una società editoriale cinese); ci sono i contributi alla Clinton Global Initiative (alcuni da personaggi come Raffaello Follieri, il faccendiere condannato a quattro anni per truffa) e alla Presidential Library.

La William Jefferson Clinton Foundation ha raccolto dal 1998 500 milioni di dollari per la costruzione della Biblioteca a Little Rock grazie ad assegni in odore di petrodollari: i governi del Kuwait e del Qatar, una fondazione collegata agli Emirati Arabi Uniti, il re del Marocco. "Dovrà sacrificarsi. Se non gli va di farlo, è chiaro che l´accordo salta", ha detto un ex collaboratore del presidente che ha chiesto l´anonimato.

Fonti vicine ai Clinton hanno detto al New York Times che Bill è pronto a fare concessioni pur di spianare la strada alla moglie: per i discorsi potrebbe non farsi pagare da imprese straniere che fanno affari con il governo americano; potrebbe non accettare donazioni per la fondazione da governi, aziende o individui con basi all´estero. Un´ipotesi allo studio è che Clinton si dissoci dalle attività della fondazione compresa la raccolta dei fondi.

Non siamo proprio all´affare fatto, come ha scritto oggi il britannico Guardian, ma quasi. Secondo la Abc, che cita fonti protette dall´anonimato, passi da gigante sono stati fatti in questa direzione e "sia Obama che Hillary sono ottimisti che si arriverà a un annuncio forse già la prossima settimana.

Una Hillary segretaria di stato farebbe la gioia dei 18 milioni di democratici che hanno votato l´ex First Lady alle primarie, ma creerebbe anche molti scontenti a partire dagli altri aspiranti alla poltrona come il senatore John Kerry, il governatore del New Mexico Bill Richardson e l´ex ambasciatore all´Onu Richard Holbrooke che nelle ultime ore, forte di 34 anni di Foreign Service, si è messo a sgomitare.

Kerry potrebbe contentarsi di un posto al ministero dell´interno, secondo il columnist di Atlantic Mark Ambinder: si occuperebbe della gestione delle risorse naturali, un suo pallino da quando è entrato al Senato. Malumori stanno però crescendo anche nel clan di Obama: secondo Politico, "molti non ne vogliono sapere di dare il ruolo più visibile della nuova amministrazione alla donna che hanno combattuto per 18 mesi come la portabandiera delle politiche del passato".

ATS/ANSA
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