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TICINOSciopero ad oltranza, la rabbia degli operai: "Uniti nella lotta"

07.03.08 - 10:43
Binari saldati per impedire l'accesso alle officine dei treni. Lo sconforto di Gianni Frizzo, operaio FFS dal 1979: "Diciamo no a qualsiasi taglio occupazionale, sciopero a oltranza".
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Sciopero ad oltranza, la rabbia degli operai: "Uniti nella lotta"
Binari saldati per impedire l'accesso alle officine dei treni. Lo sconforto di Gianni Frizzo, operaio FFS dal 1979: "Diciamo no a qualsiasi taglio occupazionale, sciopero a oltranza".
BELLINZONA - Forse le parole che hanno fatto più male ai lavoratori questa mattina sono state quelle del direttore delle FFS Cargo Nicolas Perrin: "Le FFS sono un'impresa economica: siamo obbligati a prendere decisioni motivati da ragioni economiche, e non da considerazioni di politica regionale". E' questa la realtà. E' questa una delle tante conseguenze socio-economiche di un neo-liberismo di stampo restauratore che non lascia spazio a manovre politiche in cui sono contemplati la solidarietà federalista e il valore dell'esperienza di un'officina che da più di un secolo ha segnato la cultura del lavoro di una intera regione. E a fronte di questa situazione gli operai colpiti dai tagli drastici decisi dai vertici direzionali delle FFS non possono far altro che scioperare, esprimendo tutto il loro senso di impotenza.

Voce di questa amarezza è quella di Gianni Frizzo, dal 1979 lavoratore delle Officine Cargo di Bellinzona. Una vita passata in officina, nella sua officina, da dove raccogliamo questa testimonianza: "Questa mattina è stato deciso lo sciopero ad oltranza". E per ricordare ai lavoratori il risultato di privatizzazioni già sperimentate nell'epoca thatcheriana nel Regno Unito, ora in officina si sta guardando
. "Si pranza qui oggi, tutti insieme - continua Frizzo - Carnei ai ferri. Poi oggi ci muoveremo, faremo volantinaggio e applicheremo manifesti per la città".

Nonostante dalla voce trapeli ormai sconforto e amarezza, Frizzo non vuole mostrare rassegnazione: "C'è lo staff dirigenziale, ci sono gli operai. Ci sono tutti, interinali compresi. Questa di stamattina è una notizia che conferma i nostri timori: verranno trasferite le locomotive in alto luogo e il settore dei vagoni verrà esternalizzato. Ma noi diciamo no e continueremo a dire no a qualsiasi esternalizzazione e a qualsiasi taglio occupazionale. Perché nelle nostre officine ci sono tutte le potenzialità per mantenere le attività e lavorare bene".

Officine occupate dagli operai che hanno saldato dei blocchi sui binari per impedirne l'accesso dei treni.

E domani tutti in piazza. I lavoratori hanno deciso di portare la loro voce di protesta fuori dalle officine delle FFS e di riunirsi davanti al Municipio per una manifestazione di piazza che comincerà alle 16.00.

p.d'a.

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