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Dal MondoTerrorismo: meno guerre e morti nel mondo ma più terrore

19.10.05 - 22:20
Terrorismo: meno guerre e morti nel mondo ma più terrore

NEW YORK - Contrariamente all'opinione corrente, nel mondo si muore oggi meno a causa della violenza politica di quanto non accadesse nei decenni passati: uno studio di un centro canadese guidato da un ex funzionario Onu ha scoperto che i conflitti armati dalla fine della Guerra Fredda sono diminuiti del 40 per cento.

Diminuiti anche il numero medio di morti per conflitto e il numero dei genocidi e dei massacri di grande entità: quest'ultimo addirittura dell"80 per cento. Quanto avvenuto negli anni '90 in Bosnia e Ruanda basta a cancellare ogni eccessivo ottimismo. Inoltre ovviamente ha aumentato le proprie attività rispetto ai primi anni '90 il terrorismo internazionale. Nondimeno. L'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, premio Nobel per la pace, in una prefazione al dossier 'Guerra e pace nel XXI secolò della canadese Human Security Centre di Vancouver, ha parlato di un raro messaggio di speranza.

In diminuzione sono anche i colpi di stato: si è passati ad esempio dai 25 del 1963, ai 10 del 2004. Andrew Mack, coordinatore del centro di Vancouver ed ex direttore della pianificazione strategica dell'Onu, ha spiegato: "I motivi di queste diminuzioni sono la fine del colonialismo e della Guerra Fredda, e l'aumento delle attività di prevenzione dei conflitti e di mantenimento della pace di istituzioni come Onu, Banca Mondiale e principali Ong".

Lo studio, la cui stesura da parte di studenti della University of British Columbia di Vancouver è durata tre anni, è andato a colmare, secondo Mack, "la grave mancanza di dati certi sull'andamento del numero mondiale dei conflitti". Sono diminuite drasticamente le crisi internazionali all'origine di conflitti: del 70 per cento negli ultimi vent'anni. Tra il 1990 (fine della guerra fredda) e il 2002 le missioni diplomatiche di prevenzione delle Nazioni Unite sono aumentate di sei volte, mentre le operazioni di mantenimento della pace sono quadruplicate. Secondo il rapporto, il numero di rifugiati negli ultimi 10 anni è diminuito del 30 per cento, mentre le guerre, oltre a essere meno numerose, sono diventate anche meno mortali.

ATS
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