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Ecco i genitori di Roberto Bussenghi

CUGNASCO-GERRAEcco i genitori di Roberto Bussenghi

13.04.12 - 08:08
A casa di Umberto e Rosanna Sala, padre e madre della star di Frontaliers. Guarda il video del giovanissimo Flavio che interpreta James Bond
Tio/M. Meleleo
Ecco i genitori di Roberto Bussenghi
A casa di Umberto e Rosanna Sala, padre e madre della star di Frontaliers. Guarda il video del giovanissimo Flavio che interpreta James Bond

CUGNASCO-GERRA – “Con noi Flavio non è cambiato di una virgola. È sempre spontaneo e gentile, non si è montato la testa”. Lo dice con orgoglio, papà Umberto (71). Accanto a lui, nel giardino della loro casa di Agarone, sulla collina di Cugnasco-Gerra, c’è mamma Rosanna (65). Loro sono i genitori di Flavio Sala alias Roberto Bussenghi, star di ‘Frontaliers’. E raccontano, dal loro punto di vista, l’ascesa al successo di un ragazzo semplice, umile. Mai nessuno in Ticino era riuscito in una simile impresa: oltre 30.000 dvd venduti, terzo posto tra i film più visti nelle sale del cantone, un boom di notorietà che contagia anche l’intero nord Italia. “Flavio ormai lo chiamano anche da Varese, da Como, da Milano. È incredibile come sia diventato popolare”.

Mago della matita - Casa Sala è accogliente, spaziosa. È qui che è cresciuto il Bussenghi, 37 anni e una sorella, Elena, di due anni più giovane. Ed è a pochi passi che ora sta costruendo la sua nuova abitazione, finora viveva nell’appartamento al piano di sotto. Di fronte a noi, una coppia unita, alla buona. Umberto nato a Morbio Inferiore (“Dove sentire parlare di contrabbando era una cosa normale”, ammette), Rosanna patrizia di Minusio. Sulle pareti decine di quadri, ritratti in bianco e nero. “Li ha fatti Flavio – dice Umberto –, lui ha studiato belle arti a Brera, il pallino per il disegno l’ha sempre avuto. Niente immagini astratte però, solo copie dal vero, è molto bravo con la matita, quando disegna ha una pazienza infinita, nella vita un po’ meno…”

Incubo scuola - “Da piccolo odiava andare a scuola – racconta Rosanna –. Con i numeri era un disastro. Si chiedeva sempre perché dovere studiare la matematica quando tanto c’era la calcolatrice. E per fargli fare i compiti dovevamo supplicarlo, ha sempre odiato le cose obbligate. Poi per fortuna ha trovato la sua strada”. La strada dell’arte. Dalla pittura al teatro. “Il teatro lo ha sempre amato – dice Umberto –, sin da ragazzino. Contrariamente ai suoi coetanei, ha sempre detestato il calcio. Quando arrivavano i suoi amici a trovarlo, lui li faceva travestire. Hanno anche girato diversi ‘film’, da Dracula ai Tre moschettieri. Al sabato partivano con la telecamerina, lui era un trascinatore, i suoi amici erano entusiasti”.

Parto difficile - Poi si torna a quel lontano 15 ottobre del 1974, il giorno in cui Flavio è nato, all’ospedale di Locarno. “Un parto lungo – fa notare Rosanna –, Flavio non ne voleva sapere di venire alla luce, è nato con tre giorni di ritardo. Spesso mi dice che non voleva nascere perché aveva già capito che il mondo era una fregatura”. Passano gli anni e arriva anche la prima morosa. Ancora mamma Rosanna: “Ce la ricordiamo ancora, era italiana. Lui le ragazze fisse ce le ha sempre fatte conoscere, le ha sempre portate a casa”. E le prime bravate. “Un giorno, all’età di 8 anni, è andato a farsi il bagno con il televisore sul bordo della vasca. Un incosciente. Ci fece arrabbiare tantissimo”.  

Volgarità - Da Brera ai microfoni di Rete 3. E un personaggio, Roberto Bussenghi, che cambierà l’esistenza di Flavio. Perché oggi Flavio Sala è come il prezzemolo. È dappertutto. Ospite di eventi, fiere, trasmissioni televisive, manifestazioni benefiche, feste di paese… “Ogni tanto mi chiedo come farà quando avrà finito le idee sul Bussenghi – sospira Umberto –, l’importante è che il suo personaggio non scada mai nella volgarità. È l’unico consiglio che possiamo dargli. Sarebbe un vero peccato, perché così piace ai bambini, alle famiglie. È una figura sana e positiva. Lo stesso vale per Paolo Guglielmoni, il suo ‘collega’ doganiere. Un vero professionista, simpatico e allegro”.  

Fede e parolacce - Umberto e Rosanna hanno avuto anche una parte del film ‘Frontaliers’, nei cinema lo scorso inverno. “E la cosa pazzesca è che ci capita di essere fermati per strada ed essere individuati come i ‘genitori del Bussenghi’ – confessa Rosanna –, è una sensazione particolare, non ci siamo ancora abituati”. La mamma racconta di avere un rapporto particolare con Flavio, basato sul dialogo e sull’apertura. “Sono sempre pronta a preparargli un piatto di pasta quando arriva a casa tardi. Flavio è un buono, uno che odia le ingiustizie. A volte è un po’ troppo disordinato e gli scappa pure qualche parolaccia”. Infine il discorso si sofferma sul tema della fede. “Abbiamo dato a Flavio un’educazione cristiana – conclude Umberto –, spesso da ragazzino veniva a messa con noi. I valori gli sono rimasti, ma ora è diventato critico nei confronti di alcuni atteggiamenti della Chiesa. Al di là della divergenza di vedute, Flavio è una persona intelligente, che si interroga, e di questo siamo fieri”. 

PM
 

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