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Türkyilmaz finisce a teatro. «È il mio premio alla carriera»

CANTONETürkyilmaz finisce a teatro. «È il mio premio alla carriera»

10.01.17 - 15:57
Presentato a Bellinzona lo spettacolo teatrale «Kubi», che vede protagoniste quattro donne, tra cui Necla, la madre di Kubilay Türkyilmaz. L'ex calciatore: «Emozione bellissima»
Foto Ticinonline / 20 Minuti
Nella foto da sinistra: il produttore Gianfranco Helbling, gli autori e registi Flavio Stroppini e Monica De Benedictis, l'attrice Amanda Sandrelli, l'ex calciatore Kubilay Türkyilmaz e il sindaco di Bellinzona, Mario Branda
Nella foto da sinistra: il produttore Gianfranco Helbling, gli autori e registi Flavio Stroppini e Monica De Benedictis, l'attrice Amanda Sandrelli, l'ex calciatore Kubilay Türkyilmaz e il sindaco di Bellinzona, Mario Branda
Türkyilmaz finisce a teatro. «È il mio premio alla carriera»
Presentato a Bellinzona lo spettacolo teatrale «Kubi», che vede protagoniste quattro donne, tra cui Necla, la madre di Kubilay Türkyilmaz. L'ex calciatore: «Emozione bellissima»

BELLINZONA - Per Kubi sarà semplicemente una grande, grandissima emozione. Sì, perché grazie ad Amanda Sandrelli, che interpreterà Necla, la madre dell'ex calciatore, Tatiana Winteler, Jasmin Mattei e Silvia Pietta, potrà rivivere quell'8 giugno del 1996 vissuto da sua madre, nell'appartamento del palazzo popolare alla periferia di Bellinzona dove è cresciuto.

In quel giorno si disputava la partita inaugurale del Campionato europeo di calcio d'Inghilterra. La Svizzera di Pascolo, Sforza, Chapuisat, Geiger e Türkyilmaz affrontava la regina del calcio, l'Inghilterra. E Kubilay Türkyilmaz, a pochi minuti dal '90, all'84esimo per la precisione, segnò il rigore che regalò il pareggio in quella partita e segnò il punto più alto della sua carriera da calciatore in Nazionale.

E martedì mattina, durante la presentazione al Teatro Sociale di Bellinzona di "Kubi", rappresentazione teatrale scritta e diretta da Flavio Stroppini e Monica De Benedictis, l'ex calciatore cresciuto nel Bellinzona, Kubilay Türkyilmaz, ha fatto capire, con poche frasi, quanto sia stata grande la sua voglia, la sua fame di riscatto. «Un ragazzino che tirava calci al pallone contro il portone di un garage - ha dichiarato con la sua voce baritonale durante le ultime battute della conferenza stampa - si è ritrovato a tirare un rigore davanti alla porta di calcio di Wembley».

E il suo pensiero è rivolto ai suoi genitori: di quel papà, «venuto a mancare troppo presto» e della mamma, che «sarebbero stati molto emozionati se avessero potuto vedere quest'opera».

«Questo teatro rappresenta per me un premio alla carriera di calciatore», ha concluso Türkyilmaz, che come tanti della sua generazione e come tanti figli di immigrati, ha vissuto il dramma interiore lacerante della doppia assenza: straniero nella terra di adozione e straniero nella terra di origine, nel suo caso, la Turchia.

L'opera che debutterà il 17 gennaio con repliche fino al 22 gennaio al Teatro Sociale di Bellinzona.

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