La ragazza ha contratto il Loa loa, nematode filariasi diffuso principalmente in Africa e in India. In ospedale i medici hanno avuto difficoltà a riconoscere il parassita e a trattarlo
SION - Annouchka Nanchen è una mamma angosciata. «Ho sospettato subito che si trattasse di un parassita. Ho immagini impressionanti in cui si vede un verme che sporge dall'occhio di mia figlia», ha riferito a Le Matin la signora nel raccontare il caso della figlia, che, un mese fa, ha contratto il Loa loa, un verme parassita dell'uomo e di altri animali, diffuso principalmente in Africa e in India. Eppure, come sostiene la madre, inizialmente i medici non si sono accorti di quello che stava succedendo a Rebecca.
«Nessun medico ha notato che aveva un verme dentro di sé» - Nanchen sostiene che il parassita Loa loa che si trova nell'occhio della figlia sia "ospite" dai tempi delle vacanze trascorse in Camerun sette anni fa: «nessun medico ha notato che aveva dentro di sé un verme». Inizialmente un oculista le aveva diagnosticato una semplice infezione e le aveva prescritto una cura antibiotica. «Una cura che ha acuito il problema», ha aggiunto la madre.
«Niente di particolare» - Nella clinica di Martigny dove Rebecca è stata visitata all'inizio di settembre, il dottor Christophe Cuq, l'oftalmologo che l'ha visitata non aveva constatato niente di particolare, «l'acutezza della vista era risultata buona in entrambe gli occhi» e che «non vi erano indicazioni della presenza di un parassita, altrimenti sarebbe stata subito trasferita nel reparto malattie infettive».
«Nel formulario non aveva segnalato nulla di particolare» - Cuq quindi le ha prescritto una cura antibiotica: «Ho raccomandato alla paziente di consultarmi di nuovo qualora la situazione dovesse peggiorare». Inoltre, prima dell'esame, nel formulario che ha dovuto riempire Rebecca, non era stata segnalato nulla di particolare, neppure un eventuale viaggio all'estero fatto di recente.
«Pochi specialisti di malattie infettive tropicali in Svizzera» - Negli ospedali svizzeri sono pochi gli specialisti in malattie infettive tropicali. «Sono una cinquantina i medici in Svizzera che dispongono di una formazione in questo campo», ha affermato il Dr. Christoph Hatz a «Le Matin», professore all'Istituto per le malattie tropicali e della sanità pubblica di Basilea. In caso di dubbi è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista. «E' comprensibile che un medico generalista non conosca a fondo tutti i dettagli legati a una malattia simile».
Le malattie tropicali si manifestano dopo il ritorno a casa - Per quanto riguarda, invece, il rischio per i viaggiatori di contrarre un parassita come il Loa loa, l'esperto tranquillizza: «La maggior parte delle malattie tropicali si manifestano nelle settimane o nei mesi che seguono al ritorno». Soltanto in casi rarissimi le infezioni si manifestano fino a 20 anni dopo il contagio. Soprattutto in Africa, ma anche in Asia e in America Latina, sussiste il pericolo di prendersi una parassita.
Rebecca è seguita dai medici dell'ospedale cantonale del Vallese, a Sion. Venerdì scorso ha iniziato un trattamento che durerà tre settimane.