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LUGANOOttone Pesante, un tornado di energia al Buskers Festival

12.07.17 - 06:01
La band romagnola suona "metal estremo" ma con una particolarità: al posto delle chitarre troviamo tromba e trombone
Ottone Pesante, un tornado di energia al Buskers Festival
La band romagnola suona "metal estremo" ma con una particolarità: al posto delle chitarre troviamo tromba e trombone

LUGANO - Uno degli show da non perdere di questa edizione di Buskers Festival è sicuramente quello degli italiani Ottone Pesante. Saranno a Lugano dal 12 al 14 luglio, e metteranno in mostra il loro stile peculiare e una grandissima (e contagiosa) energia. Ne abbiamo parlato con Francesco Bucci.

Potete presentarvi al pubblico ticinese, spiegando chi siete e quale genere musicale suonate?

«Ciao a tutti! Noi siamo Ottone Pesante, da Faenza (RA). Siamo un trio strumentale formato da Francesco Bucci al trombone, Paolo Raineri alla tromba e Beppe Mondini alla batteria. La particolarità è che con questa formazione suoniamo "metal estremo" per cui il risultato sonoro è qualcosa di veramente unico e originale».

Il vostro esordio sulla lunga distanza, “Brassphemy Set In Stone”, è stato registrato in presa diretta: l’avete fatto per non disperdere l’energia che mostrate dal vivo?

«Sicuramente uno dei motivi è proprio quello di cui parli. Ci piaceva che anche il disco fosse vivo ed energico come uno dei nostri concerti».

Dite che l’ascoltatore dell’album necessita di «una capacità di sopportazione fisica e mentale non comune»: vale lo stesso discorso anche per chi viene a sentirvi live?

«Vale soprattutto per chi viene ai live... A parte gli scherzi, nonostante gli intenti siano chiaramente rivolti alla riproduzione di certi stilemi di metal estremo, il risultato è molto variegato e variopinto ed è alla portata degli orecchi di tutti».

Trovate la dimensione busker particolarmente adatta al vostro stile musicale?

«Ottone Pesante si è rivelato un gruppo a 360°. Abbiamo suonato in festival Metal, festival Jazz, locali che fanno principalmente cantautori, teatri, squat a vocazione punk e anche festival buskers. Ogni tipo di pubblico ha sempre apprezzato e la cosa ci ha molto meravigliato all'inizio. Devo dire che la dimensione busker è sempre affascinante perchè c'è molto più contatto col pubblico e spesso ci piace utilizzare questa modalità anche nei locali, suonando giù dal palco».

Vi siete già esibiti nel Canton Ticino? Come vi trovate qui?

«Abbiamo già suonato un paio di volte proprio a Lugano nel 2016 e nel 2017 e siamo felicissimi di ritornare in un contesto totalmente diverso da quello a cui eravamo abituati».

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